Gennaio-febbraio Mesi ‘zombie’, anzi no

Le strutture ricettive cittadine beneficiano dell’effetto Carnevale di Viareggio: l’analisi di ConfGuide

Gennaio-febbraio Mesi ‘zombie’, anzi no

Gennaio-febbraio Mesi ‘zombie’, anzi no

Gennaio e febbraio sono i mesi "zombie" del turismo eppur qualcosa si muove grazie al carnevale di Viareggio, grazie agli eventi di Palazzo Blu, a quelli degli Arsenali repubblicani ed alle camminate "in quota" sulle mura. E a marzo, ripartono le gite scolastiche. "Domenica a Pisa, arriveranno tanti tanti turisti francesi attratti dal carnevale di Viareggio – dice Silvia Piccini, da 32 anni guida turistica membro del direttivo di Confguide e membro di Terre di Pisa. Da un lato Pisa beneficia dell’indotto del "Burlamacco" come lo fa a ottobre e novembre col Lucca Comics. "Il turismo in questo periodo invernale è soprattutto di prossimità – dice Piccini – anche se la parola d’ordine dovrebbe essere quella di ’destagionalizzare’ il turismo. Ma è molto difficile perché i voli diminuiscono così come diminuiscono le crociere". Per togliere le stagioni dal calendario ci vogliono eventi 12 mesi l’anno. "Sta andando molto bene come attrattiva, la mostra fotografica di Steve McCurry così come quella a Palazzo blu. Un turismo di prossimità e di tipo culturale. In qualche modo ‘erudito’. Siamo in ottobre l’indotto di Lucca Comics, ora del carnevale di Viareggio e poi di Firenze. "I turisti sanno benissimo che durante il carnevale, Viareggio è in altissima stagione. Devono comunque transitare da Pisa per i voli e spesso rimangono a pernottare qui. Stessa cosa per Firenze. È più facile atterrare a Pisa, rimanere qui in città ed usare il treno per andare e tornare da Firenze. Pisa per ora, è più conveniente sotto tanti aspetti".

Ci vorrebbero più eventi perché due mostre non possono bastare per arrivare comunque a marzo col fiato corto. "Siamo sulla buona strada. Anche le maratone, ed a Pisa ce ne sono di importanti, sono fonte di attrazione turistica". Insomma c’è da resistere un altro mese e poi si può dire di aver scollinato. Fatto sta però che i dati Eurostat e Unwto (Organizzazione mondiale del turismo offrono un quadro fosco, pur in un trend di crescita netta rispetto al 2022: l’Italia segna il calo più grande in Europa per i pernottamenti in estate rispetto al 2022, ha perso moltissimo terreno su Francia e Spagna e segna il maggior aumento per quanto riguarda la spesa per viaggi all’estero. A questo si aggiunga il "Regional tourism reputation index" dello studio di ricerca Demoskopika dove a punire la Toscana è il rating di valutazione del sistema ricettivo. La bocciatura è pesante: 94,5 punti e 17° posto in Italia. La cocente bocciatura è per quanto offerto da hotel, pensioni B&B e Airbnb. Nell’analisi delle recensioni sul portale di prenotazioni Booking, la Toscana è al penultimo posto. Sempre Demoskopika, sul turismo invernale del 2023, scrive che oltre il 60% di turisti provenienti dall’estero, è concentrato in sole sei realtà regionali. In particolare, a presentare un livello di internazionalizzazione sopra la media italiana sono Veneto (64,3%), Lazio (62,1%), Trentino Alto Adige (55,7%), Toscana (54,2%), Lombardia (54%) e Friuli Venezia Giulia (52,5%).

Carlo Venturini