Effetto AstroSamantha, la scienza chiama le ragazze

Il progetto della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che apre le porte a 30 studentesse di quarta superiore brave nelle discipline "Stem"

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Da Margherita Hack a AstroSamantha. Donne che hanno regalato a bambine e ragazze l’immagine di un mondo senza limiti e confini. Fino a diventare vere e proprie eroine agli occhi di chi oggi fa ancora fatica a pensarsi astronauta, ingegnere, fisico. Ad aprire la porta ad una nuova generazione di studentesse delle discipline Stem (acronimo di "Science, Technology, Engineering and Mathematics") è la Scuola Superiore Sant’Anna che lancia la seconda edizione del progetto "Stem: le ragazze si mettono in gioco!". Sono 30 le studentesse meritevoli - arrivate da tutta Italia - e ieri accolte dall’Ateneo pisano con i saluti della rettrice Sabina Nuti e della presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza. Il secondo appuntamento con i corsi di orientamento è previsto, invece, dal 26 al 28 luglio quando verranno ospitate altre 30 ragazze.

"Le studentesse di quarta superiore sono state segnalate dagli istituti secondari di II grado di provenienza e la selezione si è basata sui risultati scolastici", spiegano i docenti Chiara Pucciariello e Marco Fontana, responsabili con la prorettrice all’Orientamento Eloisa Cristiani di questo progetto. L’obiettivo? "Aumentare la presenza femminile nei settori ‘Stem’ per abbattere gli stereotipi e le disparità, oltre che per migliorare l’efficienza del sistema Paese", sottolinea Fontana.

Saranno esperte, docenti e ricercatrici ad illustrare contenuti e prospettive dello studio di questa branca disciplinare. Inoltre, saranno supportate dalle allieve e allievi della Scuola durante l’esperienza collegiale", aggiunge Pucciariello. Tra le partecipanti, Vittoria Caccioppola dell’Istituto Salvemini di Alessano, in provincia di Lecce. "Biorobotica mi sta incuriosendo - dice-. Potrei cambiare idea sul mio futuro". Mentre la collega Franciola Karaj del Liceo scientifico ‘Copernico’ di Prato, sogna un futuro in corsia: "Vorrei iscrivermi a Medicina - racconta -. Questo corso sta scardinando dei dogmi: anche per le ragazze c’è la possibilità di intraprendere studi scientifici per poi farsi spazio nel mondo del lavoro". Secondo Vittoria: "Purtroppo oggi il gender gap è ancora presente, anche se è in corso un miglioramento rispetto a ciò che hanno vissuto i nostri genitori". Franziola aggiunge che "anche nella scuola è ancora evidente questo divario con una maggiore concentrazione di ragazzi negli indirizzi scientifici e di ragazze in quelli umanistici. Auspico che progetti come questo possano portare ad una consapevolezza necessaria per un cambiamento effettivo".

Ilaria Vallerini