Cascina, allarme sicurezza sui ponti: sorvegliati speciali

Scattano divieti e limitazioni al traffico. Senso unico alternato a Palmerino; stop ai mezzi pesanti sull’Emissario

Il vicesindaco e assessore alla mobilità di Cascina, Michele Parrini

Il vicesindaco e assessore alla mobilità di Cascina, Michele Parrini

Cascina, 28 giugno 2017 – Alla fine quella dei ponti è diventata autentica emergenza. Vecchi, pieni di acciacchi, da decenni senza alcuna manutenzione organica, molti ponti del territorio di Cascina sono potenzialmente a rischio. I risultati dei sopralluoghi e dei controlli delle ultime settimane, valutati sui tavoli della Prefettura insieme al Comune, sono allarmanti. E dunque occorre intervenire con azioni che incideranno sulla viabilità e l’utilizzo di queste infrastrutture. A fare il punto è il vicesindaco Michele Parrini, responsabile per la viabilità. Andiamo per ordine.

SCOLMATORE – Il ponte sullo Scolmatore a Palmerino non è messo per nulla bene. Preoccupa lo scivolamento di una trave, una criticità che va subito affrontata. Per cui, salvo imprevisti, da venerdì scatterà il traffico a senso unico alternato e il divieto di transito ai mezzi superiori a 3,5 tonnellate e velocità massima di 30km orari.

«La Provincia – dice Parrini – è stata molto chiara. Il divieto deve essere fatto rispettare e ha chiesto al Comune di Cascina di fare la sua parte. Allestiremo diversi check-point nei punti più importanti della viabilità con l’impiego di volontari per informare in anticipo gli autisti dei mezzi pesanti che devono prendere direzioni alternative». Servirà un pattugliamento 24 ore su 24 per almeno due settimane: e proprio stasera ci sarà una riunione a Cascina con tutte le associazioni di categoria sia quelle della Protezione civile (Cri, Misericordia, Pubblica Assistenza, La Racchetta) sia con le associazioni legate a polizia di Sato, carabinieri e Marinai d’Italia.

CANALE EMISSARIO – Tutti e sei i ponti sull’Emissario presentano evidenti criticità. Sono stati costruiti tra la fine degli anni Quaranta e i primi anni Cinquanta insieme al Canale e sono al limite del ciclo vitale. «Si tratta in questo caso di interventi precauzionali – spiega Parrini –. Solo in via di Corte passano circa 8mila mezzi al giorno, mille dei quali pesanti».

Anche qui, dalla prossima settimana, scatteranno il divieto di transito ai mezzi superiori a 3,5 tonnellate e il limite dei 30 km/h. Il tutto in attesa di capire di chi è la proprietà delle strutture e dunque la competenza a intervenire, una questione che abbiamo posto al tavolo tecnico sulla sicurezza dei ponti in Prefettura. La questione non è di poco conto. Solo per effettuare le verifiche strutturali, quindi solo per sapere di quali interventi hanno bisogno, servono circa 15mila euro a ponte». Ci saranno indubbiamente ripercussioni negative sulla viabilità, soprattutto per chi possiede mezzi agricoli come trattori e mietitrebbia diretti a sud dell’Arnaccio. Il rischio, per tutti i mezzi pesanti, sarà quello di intasare la viabilità alternativa intorno a Fornacette.

LUGNANO – Siamo nel comune di Vicopisano, ma anche in questo caso divieto di transito per i mezzi superiori a 3,5 tonnellate e 30 Km/h in attesa delle verifiche strutturali chieste dalla Provincia all’Università di Pisa. Servirà un mese per capire come è messa la portanza, cioè la capacità di carico, del ponte e c’è il timore che il limite dei 35 quintali non basti e si debba anche qui intervenire col senso unico alternato. Lo sapremo presto.

CAPRONA – Altra situazione critica per la quale si prevedono 3-4 settimane di lavori, probabilmente dall’inizio di agosto, sempre grazie a un intervento della Provincia che per queste opere e per quelle al ponte di Lugnano ha trovato 2 milioni pur nelle difficoltà di bilanci che non ricevono più un euro da Roma.

Ma per tutti gli altri ponti come si farà? «E’ evidente che il Ministero delle Infrastrutture deve predisporre un piano nazionale per la sicurezza con idonei stanziamenti» osserva Parrini: «Le misure che stiamo adottando sono precauzionali per ridurre il rischio, ma poi occorre intervenire con i cantieri». E servono molti soldi.