Da Pisa a Gerusalemme: la guerra e il sogno della pace

Israeliani e palestinesi: il pisano Enrico Catassi racconta vent’anni di impegno per la cooperazione

Da Pisa a Gerusalemme: la guerra e il sogno della pace

Israeliani e palestinesi: il pisano Enrico Catassi racconta vent’anni di impegno per la cooperazione

PISA

Ci sono molti modi di raccontare l’infinito conflitto israelopale- stinese. Con una certa consuetudine viene data una lettura dei fatti di parte, che sfocia persino nella negazione dell’altro. Chi non commette questo errore, abbastanza comune e diffuso, parlando di quel contesto così complesso è il pisano Enrico Catassi. Autore di un diario scritto con una metrica incalzante e dai contenuti sconvolgenti che racconta con grande puntualità la guerra e allo stesso tempo ti mette a stretto contatto con quei popoli. Il titolo del libro è +972 Ultima Chiamata – Israele tra guerra eterna e sogno di pace, ed. the dotcompany, Reggio Emilia, e si dipana nell’arco degli ultimi vent’anni fino ai giorni nostri. Periodo trascorso da Enrico Catassi in larga parte proprio in quel fazzoletto di terra, lavorando sia come referente dei progetti di cooperazione decentrata degli enti locali italiani, in primis della Toscana (la prima volta venne inviato in quelle terre tormentate dall’allora presidente della Provincia di Pisa, Gino Nunes, nel 2002 per definire un progetto internazionale di cooperazione) e poi anche come attento commentatore e scrittore in un viaggio che lo ha portato da Pisa, dove è cresciuto, a Gerusalemme.

"Scelsi volutamente – scrive – di abitare nella parte meridionale della città, nel quartiere di Abu Tor. Lungo la Linea Verde, quel confine immaginario che teoricamente separa palestinesi e israeliani". Decisione assolutamente non banale. E per certi versi anche pericolosa. Con il continuo rischio di trovarsi nel posto e nel momento sbagliato: "Il primo check point non si scorda mai. Il mio è stato nel 2002, si trovava tra Beit Hanina, quartiere palestinese di Gerusalemme, e Al-Ram. Sulla direttiva per Ramallah. Era una calda mattina d’agosto. Il soldato in piedi, sempre con una mano sull’arma al tracollo, raccoglieva i documenti. Un paio di commilitoni appostati dietro a dei cubi di cemento, puntavano con i mitra i componenti delle vetture in transito. La mia reazione a quel battesimo fu di restare muto e impietrito. Poi con il passare delle volte, a fare avanti e indietro, ci fai l’abitudine. E sei parte di quella anormalità". +972 Ultima Chiamata è un libro che consiglio vivamente di leggere.

Alfredo De Girolamo