
Questo è il tema affrontato dalla compagnia amatoriale di estrazione Unidea nel suo spettacolo .
Come visse Giacono Puccini le sue ultime 48 ore di vita nella clinica di Bruxelles dove era stato ricoverato per l’operazione chirurgica alla gola? Sarebbe morto alle 11.15 del 29 novembre 1924 ma nelle lunghe ore che precedettero l’esalare del suo ultimo respiro quali pensieri attraversarono la sua mente, quali ricordi gli resero più lievi (o più dolorosi) quegli ultimi momenti di vita? Sono questi ricordi che ha cercato di ricostruire, con grande sensibilità, lo spettacolo della compagnia amatoriale, di estrazione Unidea, che si è esibita nell’area della musica della ditta “Maro Cristiani. Pavimenti d’autore“ nota per ospitare nei suoi spazi concerti pianistici.
Attorno all’attore che interpretava Giacomo Puccini si sono così affollati, esprimendo ognuno ad alta voce i pensieri che l’artista ricordava di avere ascoltato durante la sua vita, numerosi personaggi: la madre Albina, lo zio Fortunato che lo aveva tirato sù come un figlio (quando gli morì il padre Giacomo aveva soltanto 5 anni) avviandolo poi all’amore per la musica, il maestro Amilcare Ponchielli che lo istruì nei tre anni di conservatorio a Milano, fino ad altre figure che furono fondamentali nella sua vita: i librettisti Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, l’editore Giovanni Ricordi, il guardiacaccia Ottavio con il quale Puccini andava in barchino sul lago di Massaciuccoli sparando alle beccacce, la giovane domestica Doria e la sua tragica morte, la moglie Elvira.
Lo spettacolo, molto applaudito dal pubblico, è stato arricchito da musiche di opere pucciniane che il maestro Tiziano Mangani ha eseguito al pianoforte nel corso dello spettacolo.