"Comune responsabile civile". Primo round alle famiglie del Cep

A ottobre la decisione sul processo o sul patteggiamento delle maestre

Le maestre dell’asilo del Cep Marcella Ricci, Donatella Castiglioni e Sonia Ori

Le maestre dell’asilo del Cep Marcella Ricci, Donatella Castiglioni e Sonia Ori

Pisa, 22 luglio 2016 - Aspettano fuori dal tribunale. Poi, quando l’udienza davanti al gup sta per iniziare, l’assistente di uno dei loro avvocati li avvisa con il telefonino e loro entrano. Tutti insieme. Sono i genitori dei bambini vittime delle violenze filmate dalle telecamere dei carabinieri all’interno dell’asilo nido del Cep. Non è facile. La tensione è tanta. C’è chi la stempera tormentando una bottiglietta d’acqua, chi compulsando il telefonino. Parlano tra di loro, chiedono ai loro avvocati. Da quel 4 febbraio la loro vita è cambiata. «Ancora oggi se devo rimproverare mia figlia, mi trattengo. Non alzo mai la voce», confida una mamma. Il trauma è forte e l’udienza preliminare rappresenta il primo spartiacque. Per questo stanno tutti insieme. Dal giorno dell’arresto di Sonia Ori, il gruppo è coeso. Compatto nel chiedere giustizia. E il primo atto, ieri mattina, dopo essersi costituiti parti civili (15 famiglie sulle 20 riconosciute dalla Procura come vittime dei presunti abusi), è stato quello di chiamare in causa il Comune di Pisa come responsabile civile in quanto datore di lavoro delle tre maestre (oltre a Sonia Ori, anche Marcella Ricci e Donatella Castiglioni). E il gup Giulio Cesare Cipolletta, dopo aver ascoltato anche l’aggravante che il pubblico ministero Aldo Mantovani contesta alle tre educatrici («aver commesso il fatto in violazione dei doveri inerenti un pubblico servizio») ha disposto proprio la chiamata in responsabilità civile dell’amministrazione comunale. E mentre il giudice legge il decreto i volti delle mamme si distendono. «E’ un primo passo – osserva una di loro – ma è importante. Sappiamo che ci vorrà un lungo processo civile per avere ristoro dei danni subiti, ma questa decisione ci supporta».

Per sapere se, invece, le maestre saranno rinviate a giudizio dovranno aspettare il prossimo 13 ottobre quando si terrà la nuova udienza preliminare. In quella data il gup Cipolletta dovrà valutare la congruità della pena per Marcella Ricci che, attraverso il suo avvocato difensore (Giulia Padovani), ha chiesto il patteggiamento (22 mesi di condanna con l’applicazione della condizionale) con il parere favorevole della Procura. Situazione diversa, invece, per Sonia Ori per la quale nonostante la richiesta avanzata dal suo difensore (Alessandra Papineschi) non ha ottenuto il parere favorevole del pm e che quindi adesso rischia di andare a processo (sebbene il Tribunale potrebbe, eventualmente, applicare la pena individuata nella richiesta di patteggiamento a 24 mesi di reclusione). «Così passano anche l’estate tranquille», sbotta una mamma. Ma è solo un attimo, incrocia lo sguardo del suo legale. Si calma. «No, non cerchiamo, né vogliamo vendette. Chiediamo giustizia per i nostri figli, ma da mesi siamo dentro un loop fatto di angoscia e rabbia». Per Donatella Castiglioni il suo legale, Giuliano Giambartolomei, non ha chiesto riti alternativi. Si difenderà nel processo. E lo farà anche il Comune, ammesso dal Gup anche come parte civile.