Benvenuti sul bus: tra droga, borseggi e tante buche / VIDEO

Tra droga, borseggi e tante buche

CONTROLLI Forze dell’ordine sul bus (Foto di repertorio)

CONTROLLI Forze dell’ordine sul bus (Foto di repertorio)

Pisa, 22 marzo 2017 - Ogni linea ha i suoi problemi, a seconda degli orari e dei percorsi. «Furti, borseggi e spaccio». Sì, a bordo degli autobus, denunciano i sindacati. Perché da qualche tempo, «la situazione è peggiorata da 5 anni a ora, in particolare. Sulla linea 6 e altre, per esempio, abbiamo notato movimenti strani. Ci sono passaggi, scambi, come staffette legate alla droga». Sulla Lam Rossa, «i borseggi, anche spudorati, ogni giorno. Vittime le turiste». Quadro simile sulla 5 «frequentata da chi ruba sulla via del ritorno». E ancora, «decine di corse (soprattutto Lam Blu e Verde) saltano quotidianamente per mancanza di personale». Vietato prendere l’autobus delle 22.10 per Calambrone e quello delle 23.30 per Tirrenia. «A bordo ci sono problemi di ordine pubblico». A denunciare i percorsi «più caldi» che si concludono alla Sesta porta, struttura non esente dalla questione insicurezza, dov’è il terminal dei pullman, Fabrizio Genovesi, segretario provinciale Faisa Cisal, Paride Antonelli della segreteria provinciale Fit Cgil, Massimo Barsacchi dell’Rsa Fit Cgil e Giuseppe Caporaso, responsabile provinciale autoferrotramvieri Fit Cisl. «E’ stata davvero un’escalation – dicono – anni fa non era così». A partire dalla nuova sede. «Hanno tentato (una volta ci sono riusciti ma non c’era niente da rubare) di entrare nell’ufficio dedicato alla Rsa – raccontano – Al piano di sopra, invece, hanno portato via un cellulare aziendale. Hanno spaccato e ripulito le macchinette automatiche che distribuiscono il caffè. Poco tempo fa un nostro collega è sceso un attimo dall’autobus, proprio qui davanti al terminal e gli hanno rubato il borsello. Perché le telecamere ci sono, «ma in questo caso non erano direzionate dove è accaduto il fatto»

COSI’ abbiamo deciso anche noi di fare un giro. Proprio sulle linee più a rischio, cominciando dalla Sesta porta, in via Cesare Battisti, dove si trova la Ctt Nord. Un viaggio nel quale siamo stati accompagnati da Caporaso. «La sera, dopo una certa ora, la zona è davvero malfrequentata. Al mattino si trovano bottiglie ed escrementi»: resti si notano anche in pieno giorno. Nel retro, uno dei lampioni al soffitto è spento, quindi c’è ancora più buio la notte. Il retro della Stazione è anch’esso «terra di nessuno. Dopo una certa ora, le persone non girano più sui pullman perché noi stessi non ci sentiamo sicuri».

E’ MEZZOGIORNO, siamo lontani dagli orari rischiosi, ma decidiamo di salire sul 6, quella che unisce viale Gramsci a Barbaricina. «Ecco, viale Gramsci è difficile a ogni ora». Passando si nota il commercio abusivo e anche volti notissimi alle forze dell’ordine. «Difficile farsi pagare il biglietto perché alcuni frequentatori dei bus ci sfidano: è per questo che chiediamo i gabbiotti chiusi e controlli di agente in borghese o volendo anche in divisa. Basta che ci siano e che i vertici, in particolare il prefetto, ci ascoltino perché noi che stiamo in strada conosciamo bene quali sono i problemi e dove accadono». A bordo, «c’è una frequentatrice, una di quelle che è legata al mercato della droga», riferiscono i frequentatori. «Ormai tutti noi la conosciamo bene». Il mezzo nuovo e quindi ben messo si dirige in via Livornese, piena di buche, tanto che il gigante rimbalza pur avendo sospensioni doc. Al Cep scendiamo per prendere il 5 che arriva a Putignano. In via Bonanno «salgono due donne che noi conosciamo bene, sono borseggiatrici e stanno tornando a casa». Sono vestite bene, visi puliti. «Eppure, rubano portafogli ai turisti. Noi le vediamo distintamente dagli specchietti retrovisori. Urliamo per farle desistere. E loro, magari, lì per lì, restituiscono tutto, ma poi ricominciano. E’ una questione di sicurezza di tutti, nostra e dei passeggeri». Arriviamo sui lungarni, fra rattoppi e nuove buche. A bordo c’è anche Uva, un cane che accompagna il suo padrone non vedente. «Trema per gli scossoni continui» e infatti quando arriva la ‘sua’ fermata non vede l’ora di scendere.