Amarcord Monza – Pisa: i 7mila del Brianteo e l’isolamento di Braglia

Il 10 giugno 2007 i nerazzurri disputarono in Lombardia l’andata della finale playoff per la Serie B. Una giornata che segnò l’ennesimo esodo della tifoseria pisana

Piero Braglia, l'allenatore che guidò il Pisa alla promozione in B nel 2007

Piero Braglia, l'allenatore che guidò il Pisa alla promozione in B nel 2007

Pisa, 11 febbraio 2021 – Caldo opprimente, con il cielo tipico delle giornate di tarda primavera sulla Pianura Padana: un azzurro sbiadito, coperto da un velo di umidità che toglie quasi il fiato. La mattinata, per circa 7mila tifosi partita da ogni angolo della città e della provincia pisana, è iniziata presto: l’appuntamento è fissato per le 16 allo stadio Brianteo. È il 10 giugno e la stagione del Pisa si appresta a vivere il penultimo capitolo: dopo un’annata spossante, combattuta, emozionante, la truppa guidata da Piero Braglia ha conquistato l’accesso alla finale playoff per la promozione in Serie B. Un obiettivo soltanto timidamente accennato nel ritiro di Pievepelago di undici mesi prima, divenuto gradualmente realtà nel corso del cammino. L’avversario finale con il quale misurare forza e ambizioni è il Monza, arrivato quinto in campionato e capace di eliminare in semifinale il Sassuolo (il Pisa aveva fatto fuori il Venezia). Nell’ambiente nerazzurro serpeggia un timore, che a esprimerlo oggi fa sorridere con un sarcasmo unico: i poteri fortissimi di Adriano Galliani (partito nella sua avventura dirigenziale proprio dalla Brianza) e Silvio Berlusconi spingerebbero per riportare la società biancorossa in Serie B. Si tratta di una velata paura di andare incontro a un doppio confronto pilotato che nessuno esprime apertamente, ma accompagna tutta Pisa sino alla gara di ritorno. Ma torniamo a quel 10 giugno: i 7mila pisani occupano tutto il settore ospiti e metà della tribuna coperta dello stadio brianzolo. I cori e i boati dei nerazzurri sovrastano il tifo monzese, chiamato a raccolta dalla società per non lasciare il palcoscenico esclusivamente agli avversai. Soltanto il settore dei Distinti è chiuso e inagibile: su quei gradoni si aggira come un leone in gabbia proprio Piero Braglia, che nella semifinale di andata a Venezia era stato espulso e aveva ricevuto due turni di squalifica. Il tecnico maremmano si sgola, sbraita, urla, incita i suoi uomini nonostante il frastuono sia tale che, a stento, si percepiscono i fischi dell’arbitro Carmine Russo. In campo il Pisa dà vita alla migliore prestazione esterna della stagione: il 3-4-3 nerazzurro impone ritmo e velocità alla partita, obbligando i padroni di casa ad agire quasi esclusivamente di rimessa. Il portiere Ivano Rotoli è il migliore in campo per i biancorossi, tra i nerazzurri invece c’è il talismano Fabio Ceravolo che solca l’esterno destro offensivo con un’intensità pazzesca. Il 20enne arrivato in prestito a gennaio dalla Reggina ha trovato finalmente la giusta dimensione per esprimersi al meglio e si è rivelato l’arma vincente dei playoff. Anche a Monza contribuisce, insieme alla classe sopraffino di capitan Fabrizio Ferrigno e alla tigna di Cristian Biancone, a creare i pericoli maggiori. A metà primo tempo su un suo cross Biancone indirizza la palla in porta: Rotoli interviene quando la sfera ha ampiamente varcato la riga, ma Russo e il primo assistente con una decisione cervellotica non convalidano la rete e fischiano punizione a favore del Monza. Galliani e Berlusconi hanno colpito? Nessuno vuole pensarci, l’incitamento sale per scacciare i timori e la paura che il Monza possa trovare il guizzo giusto con i centravanti Beretta e Borgobello. Il Pisa insiste anche nel secondo tempo: acceleratore a tavoletta e occasioni su occasioni non capitalizzate. Ancora Rotoli salva in un paio di occasioni la porta biancorossa, fino a quando a un quarto d’ora dalla fine Beretta si infila in un varco della difesa pisana ed entra in area. Al ritorno di Zattarin sterza a sinistra e frana a terra: rigore sacrosanto purtroppo, Fabiano dal dischetto spiazza Morello e manda in tripudio la parte biancorossa del Brianteo. Il Pisa, spiazzato dallo svantaggio, arriva al triplice fischio con la mente già proiettata alla battaglia finale della domenica successiva. Mentre Ferrigno e compagni prendono la via degli spogliatoi scortati dagli applausi scroscianti dei 7mila pisani, la dirigenza del Monza fa il giro del campo per festeggiare un successo a tratti insperato. Galliani e Berlusconi però non si paleseranno mai e sul campo, in un’Arena Garibaldi gremita in ogni ordine di posto, il Pisa ribaltò il punteggio, tornando in Serie B tredici anni dopo la retrocessione e il fallimento dell’epopea Anconetani. A.M.