
Pecore Elettriche
Firenze, 25 maggio 2025 – Il sovraffollamento delle carceri va sempre peggio ha detto Ignazio La Russa, che nei giorni scorsi ha pronunciato parole sorprendenti sul tema. Il presidente del Senato, uno dei leader di Fratelli d’Italia, partito non esattamente garantista, sembra aver fatto quasi una scelta di campo: «Ho parlato con il presidente Meloni, che mi ha dato contezza che vi è un progetto preciso da parte di questo governo, che però ha dei tempi, non è che da un giorno all’altro puoi risolvere un problema».
Allora, «il mio convincimento personale - parlo da presidente del Senato e a titolo personale - è che occorra comunque intervenire nell’attesa che il governo possa svolgere il proprio ruolo con un provvedimento di emergenza, se vogliamo chiamarlo così», ha detto ancora La Russa, che ha incontrato Rita Bernardini, presidente dell’associazione «Nessuno tocchi Caino», e Roberto Giachetti, deputato di Italia Viva, che ha presentato una proposta di legge sulle carceri. La sortita di La Russa è piaciuta anche agli avvocati, per i quali le parole del presidente del Senato vanno ritenute, «nella loro singolare novità, meritevoli di positivo accoglimento», ha detto la giunta delle Camere Penali. D’altronde siamo dinanzi a una situazione carceraria disastrosa, che ci riporta indietro agli anni della sentenza “Torreggiani c/Italia” della CEDU, con 62.456 detenuti presenti (al 30 aprile 2025), ben 103 morti in carcere e di carcere dall’inizio dell’anno (30 suicidi e 73 decessi per cause diverse o comunque da accertare) e un tasso di sovraffollamento pari al 133,5 per cento.
«Numeri, purtroppo, in aumento che rendono inaccettabile l’inerzia e l’indifferenza attuale», dice ancora la giunta delle Camere Penali: «Il Parlamento riapra, finalmente, un dibattito, franco e senza pregiudiziali, sulle drammatiche condizioni detentive nelle carceri». La legalità costituzionale manca da molte parti, anche a Sollicciano, come qualsiasi visitatore - istituzionale e no - può constatare. «Dopo aver percorso i corridoi e le sezioni del penitenziario e averne constatato le condizioni, la chiusura del carcere è l’unica prospettiva che mi pare possibile» ha detto la sindaca di Scandicci Claudia Sereni al termine della sua visita a Sollicciano giovedì scorso. Una proposta non nuova - e di cui ci siamo occupati su queste colonne - che però non terrebbe conto di un fatto: dove finirebbero nel frattempo i detenuti? Il governo ha fatto diversi annunci su Sollicciano, anche di recente dopo la visita del sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove. Ma, ha fatto notare a Novaradio Stefano Cecconi dell’associazione Pantagruel, “i lavori annunciati sono gli stessi già appaltati nel 2023 e poi interrotti. Al di là delle cose roboanti annunciate, siamo sempre al solito punto. A Sollicciano manca l’aria, non funzionano le docce, può mancare perfino lo shampoo e il bagnoschiuma perché il carcere non dà niente».
Per non parlare delle infestazioni di cimici, topi e insetti: «Di disinfestazioni non ne abbiamo viste e essendo terreno paludoso, potete immaginare le zanzare d’estate: l’ambiente è malsano». Ma le parole di La Russa serviranno a qualcosa o saranno l’ennesima voce di uno che grida nel deserto?