"I nostalgici fuori da Fratelli d'Italia", dice Giorgia Meloni

La leader di Fratelli d'Italia scrive una circolare ai suoi dirigenti: "Nel nostro quadro di valori, progetti, stili di vita, comportamenti pubblici e privati non c’è spazio per razzismo, odio, nostalgie storiche e tentazioni totalitarie"

Giorgia Meloni

Giorgia Meloni

Firenze, 8 ottobre 2021 - “Siamo sotto attacco”, scrive la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni in una circolare diffusa via email il 7 ottobre ai dirigenti di Fratelli d’Italia, al termine di una settimana molto complessa per il suo partito. Meloni non nomina direttamente i servizi di Fanpage sull’europarlamentare Carlo Fidanza andati in onda su La7, ma il riferimento è chiaro: “Nel nostro quadro di valori, progetti, stili di vita, comportamenti pubblici e privati non c’è spazio per razzismo, odio, nostalgie storiche e tentazioni totalitarie”, scrive Meloni nella nota che la Nazione ha potuto visionare:

“Noi sappiamo benissimo che FdI ha fatto un altro percorso rispetto all’immagine che provano a dare di noi in questi giorni. Per questo chiunque offra, con comportamenti non adeguati, occasioni di macchiare il faticoso percorso che abbiamo intrapreso per dare all’Italia una destra moderna e adeguata al governo della Nazione sarà considerato incompatibile con Fratelli d’Italia”.

Non c’è insomma spazio per i nostalgici del fascismo - parola che nel documento non compare - dentro Fratelli d’Italia? La circolare di Meloni rimanda a un’altra circolare, inviata il primo luglio scorso, nella quale si invitava i dirigenti di Fd’I a “verificare con attenzione e personalmente che nessuno dei nostri rappresentanti sul territorio offra spunti utili con scivoloni, frasi e comportamenti non consoni. Non possiamo consentire non solo per opportunità, ma soprattutto per coerenza con le nostre idee politiche, alcuna leggerezza su temi come il razzismo, la violenza, qualsivoglia discriminazione o fanatismo di ogni genere”. Per esempio, “i contenuti di post e volantini non devono essere offensivi verso nessuno e non devono istigare alla violenza nemmeno indirettamente”.