L’Alta Valdinievole, società che da quasi dieci anni opera nel mondo del calcio locale e giovanile, annuncia una serie di importanti novità. La prima riguarda il settore giovanile e quello della scuola calcio, che sono stati chiusi e che non prenderanno parte alla prossima stagione calcistica. L’altra è legata alla sua fusione con il Le Case, da cui nascerà una nuova società, che molto probabilmente prenderà parte al prossimo campionato di Terza Categoria, e che avrà con sé anche una formazione Juniores. Per parlare di questi due grossi cambiamenti, è stato sentito Francesco Aronni, uno dei fondatori dell’Alta Valdinievole, che sulla chiusura del settore giovanile e della scuola calcio, ha così parlato "La scelta è maturata prima che scoppiasse la pandemia legata al Covid-19, e non è legata ai problemi che questa ha purtroppo portato. Una delle cause che ci ha spinto a fare tutto ciò, è la presenza di pochi bambini nel settore legato alla nostra oramai ex-scuola calcio. Pertanto è stato deciso che dal prossimo anno schiereremo solo la prima squadra e la formazione Juniores. Poi più in là chissà, può darsi che si potrebbe riprendere anche il discorso legato alle giovanili e alla scuola calcio, se ci dovessero essere le condizioni giuste per poter ripartire". Queste sono invece le parole di Aronni sulla fusione con il Le Case "Dalla prossima stagione partiremo assieme al Le Case, con cui ci siamo uniti. La nuova società dovrebbe chiamarsi AV-Le Case, e dovrebbe avere accanto anche il nome di uno sponsor, con cui a breve si dovrebbe chiudere un importante accordo. Il consiglio direttivo è stato allargato, e va detto inoltre che con queste nuove figure ci siamo trovati subito a nostro agio. Sin dai primi contatti avuti, si è visto infatti che c’era una comunione d’intenti. Nei prossimi giorni verrà eletto il nuovo presidente, e verrà comunicato anche il nome del nuovo allenatore e del nuovo DS. Si partirà in Terza Categoria con lo spirito che ha sempre accompagnato l’Alta Valdinievole, che è quello di darsi tutti quanti una mano".
Simone Lo Iacono