Usura, l’imprenditrice: "Costretta a firmare cambiali mentre stavo per partorire"

Le indagini sul sessantenne arrestato dalla Finanza per estorsione, atti persecutori e truffa aggravata

Pescia (Pistoia), 12 aprile 2024 – L’interrogatorio di garanzia, davanti al giudice per le indagini preliminari Alessandro Azzaroli, è fissato per lunedì. Luciano Gestri, 65 anni, residente a Pescia, è stato arrestato dai finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Pistoia.

Le indagini condotte dalle fiamme gialle, hanno portato ad accusare l’uomo di usura, estorsione, atti persecutori, truffa aggravata e autoriciclaggio di proventi illecito. E’ stato eseguito anche il sequestro preventivo, in forma diretta o equivalente, per oltre 1,3 milioni di euro. Gestri, difeso dall’avvocato Cesare Vincenzo Martucci del foro di Firenze, nel corso dell’interrogatorio di garanzia dovrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere, mentre il suo legale presenterà ricorso al tribunale del riesame di Firenze contro gli arresti domiciliari.

Le operazioni di sequestro, condotte a Pescia, Monsummano, Buggiano e Pistoia, hanno interessato anche due famigliari dell’uomo, indagati per riciclaggio, e altre sei persone, alle quali, secondo gli inquirenti, aveva fittiziamente intestato beni e disponibilità finanziarie.

Le indagini , coordinate dalla procura, hanno fatto emergere che un’imprenditrice piemontese, in grave stato di indebitamento, ha ricevuto dall’uomo, a più riprese, una somma complessiva di 150mila euro. L’indagato, all’inizio, secondo le accuse, avrebbe detto di non voler ricevere interessi per il prestito, agendo a titolo di amicizia. La vittima, nel tempo, sempre in base alle contestazioni degli inquirenti, è stata costretta a versare consistenti somme di denaro, a titolo di spese mai documentate da quello che si era definito un ’amico’, e a rilasciare all’uomo la procura speciale a vendere alcune proprietà immobiliari e diversi titoli di credito, che lui minacciava di riscuotere. L’imprenditrice è stata perseguitata e molestata con continui messaggi e telefonate intimidatorie. In questo modo, secondo gli inquirenti, l’indagato è riuscito a estorcerle interessi usurari a un tasso superiore al 100%, quindicinale o mensile. L’uomo avrebbe anche raggirato la vittima, ottenendo il versamento di circa un milione di euro, per un presunto investimento in una società bulgara, presentata falsamente come attiva e con un crescente volume d’affari, ma che nei fatti non era mai stata funzionante.

La donna ha raccontato un episodio terribile agli inquirenti: nel 2019, incinta e pronta per andare in ospedale, sarebbe stato costretta da Gestri, per cui vale la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva, ad acquistare 47 cambiali, di cui 17 del valore complessivo di 340mila euro e le rimanenti in bianco.

Daniele Bernardini