Operazione anti-usura ’Levante’. La Finanza arresta un sessantenne

L’uomo residente in Valdinievole è accusato anche di estorsione e truffa, sequestrati beni per oltre 1,3 milioni

Operazione anti-usura ’Levante’. La Finanza arresta un sessantenne

Operazione anti-usura ’Levante’. La Finanza arresta un sessantenne

È accusato di usura, estorsione, atti persecutori, truffa aggravata e autoriciclaggio di proventi illeciti. I finanzieri del nucleo di polizia economica e finanziaria di Pistoia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Pistoia su richiesta della Procura, nei confronti di un sessantacinquenne, originario del Piemonte ma da tempo residente in Valdinievole, prima a Pescia e poi a Buggiano. Le fiamme gialle hanno applicato anche un’ordinanza di sequestro preventivo, sempre dell’autorità giudiziaria per oltre 1,3 milioni di euro. Questi, pur non disponendo di fonti di redditi ufficiali dichiarate al fisco, mantenevano un tenore di vita elevato. Le successive indagini, coordinate dalla procura, hanno fatto emergere che un’imprenditrice piemontese, in grave stato di indebitamento, ha ricevuto dall’uomo attualmente ai domiciliari, a più riprese, una somma complessiva di 150mila euro. Le attività di indagine sono state avviate grazie a una mirata azione condotta dalla sezione mobile del nucleo di polizia economico-finanziaria di Pistoia che ha portato a focalizzare l’attenzione sull’indagato principale.

L’indagato, all’inizio, aveva detto di non voler ricevere interessi per il prestito, agendo a titolo di amicizia, ma solo il rimborso delle spese connesso allo svincolo del denaro dagli investimenti in cui era immobilizzato. La vittima, nel tempo, è stata costretta a versare consistenti somme di denaro, a titolo di spese mai documentate da quello che considerava un ’amico’, e a rilasciare all’uomo la procura speciale a vendere alcune proprietà immobiliari e diversi titoli di credito, che lui minacciava di riscuotere.

L’imprenditrice è stata perseguitata e molestata con continui messaggi e telefonate intimidatorie. In questo modo, secondo gli inquirenti, l’indagato è riuscito a estorcerle interessi usurari a un tasso superiore al 100%, quindicinale o mensile. L’uomo ha anche raggirato la vittima, ottenendo il versamento di circa un milione di euro, per un presunto investimento in una società bulgara, presentata falsamente come attiva e con un crescente volume d’affari, ma che nei fatti non era mai stata funzionante.

Un altro investimento truffaldino, sempre in un’impresa bulgara, era stato prospettato a un altro imprenditore piemontese. L’uomo è stato prima indotto a versare 40 cambiali in bianco, e poi obbligato a versare 54mila euro, dietro la minaccia di porre i titoli all’incasso.

Daniele Bernardini