
I carabinieri coordinati da Luca Tescaroli per ore, ieri, nell’abitazione di Vasile Frumuzache. Occorre verificare se la lama repertata corrisponda a quella che stanno cercando gli inquirenti. .
Quasi sei ore di ricerche e catalogazione di reperti per i carabinieri del Sis, i reparti scientifici dell’Arma, nella casa di Vasile Frumuzache a Bizzarrino, frazione del comune di Monsummano Terme piombata al centro della cronaca nera nazionale. L’attività è iniziata al mattino, alla presenza, per la prima volta nella casa del reo confesso dall’inizio delle indagini, del Procuratore di Prato Luca Tescaroli. I militari hanno nuovamente setacciato l’abitazione di Frumuzache: il giardino, dove sono ancora visibili i giochi dei figli dell’assassino, le rimesse e i capanni dove era nascosta la BMW rossa ridipinta di nero di Ana Maria Andrei e, ovviamente, la casa dove Vasile Frumuzache viveva insieme alla famiglia.
Numerosi gli elementi che sono stati fotografati, repertati e sequestrati, dai reparti scientifici, tra cui un sacco dell’immondizia portato via dall’abitazione di Frumuzache ed una roncola con la lama arrugginita prelevata da una delle rimesse agricole di pertinenza della casa. Un oggetto che va ad aggiungersi ai quattro coltelli semi-bruciati trovati nella proprietà di Frumuzache già sequestrati in uno dei primi sopralluoghi. É verosimile che gli investigatori ritengano che Frumuzache non abbia detto tutta la verità in merito alle modalità con cui è stata uccisa Maria Denisa Paun. Rimangono dubbi, appunto, sulla lama con cui Frumuzache ha infierito sul corpo ormai senza vita di Denisa, decapitandola. Secondo la versione dell’omicida si tratterebbe di un coltello da cucina trovato casualmente nel residence di via Ferrucci a Prato, mentre l’autopsia ha rivelato trattarsi di una lama pesante, forse di un accetta o di una mannaia.
Occorrerà verificare se la lama repertata nel corso delle sopralluogo di ieri corrisponderà a quella che stanno cercando gli inquirenti ma è evidente che il quadro investigativo è ben lontano dall’essere definito se, ad una settimana dalla confessione di Frumuzache, gli inquirenti sono ancora alla ricerca di lame compatibili con quelle indicate dall’autopsia. Così come sono alla ricerca di dettagli più chiari sulla personalità dell’uomo, descritto da chi lo conosceva come un bravo marito e padre, mai un problema sul lavoro, e sul suo passato che dalla Romania lo ha portato con la madre nel 2002 in Italia, in Sicilia, dove ha vissuto in provincia di Trapani fino al 2022, quando poi si è trasferito in Toscana per il nuovo lavoro di guardia giurata.
I sopralluoghi sono andati avanti anche nel pomeriggio, anche all’interno dell’abitazione, visto che dagli ultimi accertamenti Frumuzache potrebbe aver mentito agli inquirenti anche sulle modalità dell’occultamento del cadavere di Maria Denisa: nell’ordinanza con la quale il giudice per le indagini preliminari Francesca Del Vecchio ha convalidato il fermo di Frumuzache per l’omicidio di Denisa viene riportato che il reo-confesso avrebbe portato i figli a scuola poco dopo le 8 di mattina, per poi rientrare a casa una mezz’oretta e, verosimilmente, recuperare la valigia con il corpo di Denisa per poi portarlo al casolare di via di Riaffrico a Montecatini e abbandonarlo in un dirupo. Intanto è previsto per questa mattina, negli uffici della Procura della Repubblica, in tribunale, a Pistoia, il conferimento dell’incarico ai due consulenti che dovranno rispondere ai quesiti posti dalla Procura in previsione dell’esame autoptico sul corpo di Ana Maria Andrei. Dopo il conferimento formale, l’esame autoptico sarà eseguito nei prossimi giorni.
Francesco Storai