
Pallone
Un Manrico Gemignani a tutto tondo ha passato in rivista un campionato da lasciare negli annali della storia. Presidente, non voleva che la Carrarese fosse una meteora ed i fatti le hanno dato ragione. Quanto è orgoglioso?
"Le mie erano parole motivate, non di circostanza. Conoscevo questo fantastico gruppo che aveva conquistato la B ed avevo la certezza che avrebbe affrontato il nuovo palcoscenico con la stessa capacità e le qualità che erano state il segreto del successo nei playoff promozione. La squadra non si è smentita ed ha regalato ai tifosi un’altra memorabile stagione calcistica".
C’è stato un momento in stagione in cui ha pensato che non vi sareste salvati?
"Per il valore della squadra non lo abbiamo mai pensato. Ci sono stati momenti di preoccupazione, come durante le cinque sconfitte consecutive, e momenti di forte delusione, per una in particolare di queste sconfitte, ma al contempo c’è sempre stata la convinzione che questo gruppo, se messo in condizione di esprimere il proprio valore, avrebbe centrato l’obiettivo. Paradossalmente proprio nel momento più difficile questa convinzione si è acuita vedendo la coesione, l’impegno, la professionalità e la passione con cui i giocatori, il mister e lo staff tecnico continuavano ad impegnarsi. Sono stati fantastici".
Chi si sente di ringraziare per questo storico traguardo?
"Innanzitutto come cittadino di Carrara prima che presidente colgo l’occasione per ringraziare a nome della Carrarese Calcio la sindaca Serena Arrighi dei complimenti ricevuti per la permanenza della squadra in Serie B. Ovviamente il merito di questa impresa è dei giocatori, del mister e di tutto il suo staff oltre che di tutti gli addetti del club. Oltre ai diretti protagonisti voglio ringraziare quella che con orgoglio mi sento di definire la “famiglia Carrarese Calcio“. È la somma di tutte le persone che ci hanno portato sino a qui; l’unione sempre più passionale e stretta tra tifosi, giocatori, staff tecnico, dirigenti, simpatizzanti e, aggiungo, anche spettatori televisivi, che ci seguono con grande affetto".
Dopo la promozione in B e questa salvezza, si sente di poter alzare l’asticella dei sogni?
"Il nostro sogno è consolidarci. Cercare di migliorare, crescere, acquisire forza, organizzazione e competitività".
Prevede un coinvolgimento maggiore da parte delle forze economiche della città, magari con l’allargamento della società?
"Parto ringraziando le oltre 93 imprese del territorio e non che hanno sposato il progetto Carrarese Calcio, supportandolo economicamente. I risultati sportivi raggiunti sono certamente anche frutto del loro supporto. Con questi sponsor e con nuovi soggetti stiamo dialogando per potenziamento delle strutture sportive attraverso un ampiamento della base societaria e dell’attuale sostegno finanziario. Maggiore disponibilità economica significherebbe maggior possibilità di aumentare la forza societaria. Abbiamo bisogno di investire non solo per rafforzare la rosa della prima squadra ma anche per migliorare organizzazione societaria e impianti sportivi. In particolare, siamo ancora privi di un adeguato spazio nel comune di Carrara per il settore giovanile. Stiamo cercando soluzioni con l’amministrazione comunale, al momento senza esito. Un investimento per le nostre giovani promesse, a cui vogliamo dare delle strutture degne delle loro speranze e dei loro sogni, non è più differibile".
Un pensiero per i tifosi?
"Li ho lasciati per ultimi ma sono i più importanti. Durante la presentazione della scorsa estate avevo chiesto loro di esserci sempre e di sostenere incondizionatamente la squadra. Hanno mantenuto la promessa. Il loro apporto è stato semplicemente fondamentale. Il grazie più grande è per loro!".
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