
Il tecnico Antonio Calbro
La Carrarese è uscita con l’onore delle armi dal Viola Park perdendo 2 a 0 dalla Fiorentina ma reggendo comunque il confronto contro un avversario importante. "Sono soddisfatto di questo test – ha commentato il tecnico Antonio Calabro – che mi ha dato sia le positività che le negatività. Gli aspetti positivi sono che questa squadra continua ad avere il proprio timbro e non molla di un centimetro. Gli aspetti negativi è normale che ci siano, soprattutto in questo periodo, ed è su quelli che bisogna lavorare".
Nell’undici iniziale c’erano due nuovi arrivati, Bozhanaj e Distefano. "Mi hanno fatto una buona impressione. Non è semplice inserirsi in un contesto dove gli altri si conoscono già da tanto tempo. Sicuramente il processo di inserimento e di crescita sarà ancora migliore con il passare dei giorni e con il completamento anche della rosa che ci permetterà di alzare il livello di competitività negli allenamenti".
La Carrarese ha tenuto botta anche nella ripresa con tanti nuovi acquisti in campo. "Questa è una squadra nella quale sono stati inseriti dei giovani di prospettiva e di valore. Non siamo gli ultimi arrivati e tutti i giocatori che vengono qua sono valutati ed osservati. Sono selezionati bene in modo da essere innanzitutto funzionali al progetto Carrarese sia mentalmente che tatticamente. Con il lavoro, poi, vedrete che gli step in avanti saranno fatti da parte di tutti".
Qualche giocatore è rimasto in campo molto a lungo. "Avrei preferito far fare meno minutaggio, soprattutto ai tre difensori ma sapevamo che sarebbe andata così. Speriamo che la prossima vada diversamente. Significherebbe che almeno un difensore è arrivato. Me lo immagino perché abbiamo bisogno. Non è il momento di “tirare il collo“ ai giocatori più di quanto non si stia già facendo. Si rischiano infortuni e sarebbe meglio centellinare le energie".
Per Kleis Bozhanaj quello allo stadio Curva Fiesole è stato il rientro in una gara ufficiale con la maglia della Carrarese. "Da avversario lo scorso anno avevo avuto l’impressione di una squadra rognosa, con voglia di fare e che giocava a calcio molto bene sapendo quello che doveva fare in campo. Ho ritrovato una squadra vogliosa e dei ragazzi perbene che si danno una mano uno con l’altro. C’è l’ambiente giusto e sono contento. Il mio obiettivo qui è di far bene, star dietro al mister ed ai compagni cercando di dare una mano divertendosi, che è la cosa più importante. E’ importante avere la continuità perché ti aiuta tantissimo avere fiducia, essere sicuro di te stesso e sentirti bene in campo. Finora ho segnato 2 e 3 gol nelle ultime stagioni non avendo molto minutaggio e penso che questo score potrei provare a raddoppiarlo avendo più possibilità di giocare".
Il fantasista albanese è sceso in campo con la maglia carica di responsabilità come la numero dieci in questa sua prima apparizione. "Era un’amichevole – ha sorriso il giocatore - vedremo coi numeri più avanti come fare".
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