Non mancano nella Carrarese i giocatori che i playoff li conoscono bene. Tra questi il 35enne Dario D’Ambrosio (nella foto) è naturalmente uno dei più scafati in questa competizione particolare. Ci sono state occasioni in cui non ha superato il primo turno, con Sambenedettese (2020-21) e Siena (2018-19). Un’altra in cui è uscito al secondo, sempre col Siena (2019-20). Una volta è arrivato ai quarti col Bassano (2015-2016) e addirittura tre volte ha giocato, perdendola, la finale: due col Lecce (2012-13 e 2013-14) e una più recente col Siena (2017-18).
D’Ambrosio, cosa ci vuole in questa competizione per andare avanti?
"Per me l’aspetto principale è arrivarci con tutta la rosa a disposizione. Avere il maggior numero di giocatori disponibili e non viverla con troppa pressione sono i due elementi determinanti. Poi più in là si va e le partite diventano doppie e quindi più difficili. A quel punto diventa fondamentale non abbattersi se la prima gara non va bene. Ci vuole equilibrio".
Che ci puoi dire delle tue tre finali, tutte giocate da favoriti?
"Che sono la riprova che alla fine più che i valori del campionato conta chi ne ha di più e sta meglio. Col Lecce abbiamo incontrato in finale Carpi e Frosinone dopo essere arrivati sempre secondi in campionato. Stessa cosa è successa col Siena. Siamo finiti secondi dopo esserci giocati sino all’ultimo il titolo col Livorno e in finale abbiamo perso contro il Cosenza di Braida che era arrivato quinto".
Qual è la finale che ti ha lasciato più rimpianti?
"L’ultima col Siena perché da una parte l’ho vissuta da protagonista. Col Lecce non avevo giocato mentre a Siena sono stato in campo in una delle due finali perché poi mi sono infortunato. Proprio gli infortuni e le squalifiche hanno inciso molto perché a noi alla fine mancarono 5-6 giocatori importanti".
Questa Carrarese pensi che almeno sulla carta possa avere i numeri per arrivare lontano?
"Sinceramente non riesco a fare pronostici. I playoff sono talmente difficili e aleatori... Vivono su episodi. Dipendono da tanti fattori, ad esempio dai giocatori che sono in forma in quel momento. Trovi, magari, dei calciatori che hanno giocato poco durante l’anno e fanno dei playoff straordinari".
Gianluca Bondielli