
Il direttore sportivo della Carrarese Iacopo Pasciuti
La Carrarese ha chiuso la sessione estiva di mercato con 22 operazioni delle quali ben 17 in entrata più due rinnovi. Rispetto all’anno passato, nel quale la società marmifera aveva optato prevalentemente sui prestiti, stavolta sono stati effettuati ben 10 acquisti a titolo definitivo con contratti pluriennali più due prestiti con diritto d’opzione. La nuova strategia è stata quella di aumentare il valore patrimoniale della società ed è stata resa possibile grazie ai forti investimenti del presidente Manrico Gemignani, sempre pronto a rispondere presente ogni qualvolta viene chiamato in causa, e più in generale al sostegno della proprietà, la famiglia Gemignani-Vanelli, che sta portando avanti un progetto ambizioso non solo a livello sportivo ma anche infrastrutturale e logistico. Sono partite da queste considerazioni le analisi di fine mercato del direttore sportivo Iacopo Pasciuti.
Il mercato della Carrarese è stato più facile o difficile del precedente? Che voto gli da?
"Per il voto aspettiamo maggio perché il giudice rimane il campo. E’ stato un mercato forse più facile perché abbiamo avuto più tempo. Il campionato è finito a metà maggio. C’è stato un mese in più a disposizione per programmare ed effettuare le operazioni".
La Carrarese ha finito con una rosa di 30 giocatori. Troppi?
"Dentro ci sono 4 portieri e 26 giocatori di movimento. Cham è un ragazzo del 2005 preso per farlo crescere e Capezzi è rimasto ma fuori lista perché non ha trovato sistemazione. Alla fine avremo 24 giocatori di movimento e 3 portieri e riteniamo sia una rosa congrua".
In rosa ci sono tante mezzepunte. Qual è stata linea guida?
"In concerto con l’allenatore volevamo costruire una rosa che potesse giocare sia col 3-5-2 che col 3-4-2-1. Per questo abbiamo dovuto acquistare giocatori funzionali".
Arena è stata un’opportunità degli ultimi istanti?
"Lo seguivamo da tempo ed avevamo provato a prenderlo anche a inizio mercato. Siamo rimasti alla finestra. Le dinamiche del mercato sono imprevedibili. Grazie ad uno sforzo del presidente abbiamo firmato i fogli a dieci minuti dalla chiusura. Arena è l’unico mancino che abbiamo davanti e dovrebbe giocare lì".
Chi reputa la regina del mercato e che ne pensa del mercato del Catanzaro?
"Da osservatore esterno dico l’Empoli che è riuscito a vendere facendo plusvalenze importanti. Sono bravi e strutturati, complimenti a loro. Il Catanzaro è una squadra forte che lo scorso anno è arrivata sesta. Si sono tenuti Iemmello e Brighenti facendo acquisti di valore. E’ una società ambiziosa e una bella piazza, da prendere con le molle".
Sui lavori allo stadio ci può dare una data precisa?
"Ho letto anch’io nel comunicato che “la metà è ormai vicina“. Me lo auguro e spero che i lavori possano iniziare il primo possibile ma non sono fornire date".
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