Addio ai 14 milioni per le periferie Ferri e Nardi «occupano» la Camera

Protesta in parlamento contro la sospensione voluta dal milleproroghe

Martina Nardi

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Carrara, 13 settembre 2018 - Sospesi i fondi per le periferie. I 14 milioni ottenuti dalla giunta Zubbani per riqualificare la città sono stati sospesi dal decreto milleproroghe del Governo. La notizia ha mandato su tutte le furie i deputati della nostra zona, in particolare i democratici Cosimo Ferri e Martina Nardi, che per protesta hanno occupato la Camera. «La provincia – scrive Ferri – ha perso in un solo colpo 32 milioni. I sindaci Francesco De Pasquale e Francesco Persiani valutino un’azione legale contro il provvedimento per tutelare il territorio, i cittadini e le imprese. La scelta del Governo di sospendere il Piano periferie è incomprensibile, irrazionale e dannosa. Convenzioni già stipulate per la rigenerazione urbana di 96 aree urbane saranno cancellate con un tratto di penna. I Comuni di Massa e Carrara hanno così visto sfumare la possibilità di ricevere finanziamenti rispettivamente per 14 e 18 milioni di euro, su cui il territorio contava. Un grave danno per le amministrazioni locali, per i cittadini e per i privati che hanno investito, si sono esposti economicamente e hanno fatto affidamento sulla realizzazione delle opere. Chiedo ai sindaci Persiani e De Pasquale di attivare ogni forma di tutela legale contro questa scelta incomprensibile. Giustamente il sindaco di Firenze ha chiesto all’avvocatura del Comune di avviare iniziative per valutare i danni economici. Iniziativa legale efficace e unica strada per un’effettiva tutela. Non si possono perdere queste risorse. I Governi Renzi e Gentiloni hanno stanziato due miliardi e cento milioni di fondi per la crescita, lo sviluppo e la sicurezza e per la riqualificazione delle aree urbane. Il bando interessa quasi 22 milioni di italiani, circa un terzo degli abitanti del Paese». Intanto l’onorevole Martina Nardi ha occupato simbolicamente l’aula della Camera con i compagni parlamentari per protestare contro la fiducia postaalla votazione del decreto. Il Pd, dopo essere insorto assieme a Forza Italia e Fratelli d’Italia, sostenendo fosse illegittima la fiducia ad un atto non ufficiale, ha occupato i banchi dell’emiciclo, senza però sedersi in quelli riservati al governo, aspettando la ripresa dei lavori. «La Camera è stata occupata simbolicamente da tutti noi deputati del Pd. Hanno posto la fiducia – spiega Martina Nardi- il 24 luglio, il giorno prima che il testo venisse licenziato dal Consiglio dei ministri. La fiducia posta prima della discussione ufficiale e delle modifiche che anche noi volevamo apportare, è una anomalia democratica, che non si è mai verificata».