Una sala dei marmi tutta nuova L’Accademia verso il rilancio

Venerdì il taglio del nastro della prestigiosa aula

Il corpo Accademico

Il corpo Accademico

Carrara, 26 aprile 2017 -  Domani alle 17,30 si inaugurerà la restaurata sala del campionario dei Marmi (sala Marmi) dell’Accademia di belle arti, alla presenza del sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri e dei vertici dell’Accademia, il presidente Giancarlo Casani e il direttore Luciano Massari e del corpo accademico. Dopo un intenso lavoro, la più antica e prestigiosa Marmoteca d’Italia, verrà riconsegnata all’Accademia, ai suoi docenti e studenti, alla città ed ai suoi cittadini, agli studiosi, ai visitatori, nell’ottica di rivalorizzazione dell’Accademia e dell’enorme patrimonio artistico e storico in essa contenuto, che è patrimonio della città. Il progetto dell’intervento di Conservazione Preventiva della Sala, presentato alla stampa il 26 dicembre scorso in occasione della prima apertura straordinaria dell’Accademia, è stato diretto e personalmente curato dall’Architetto Paolo Camaiora, compresa la ricerca della copertura finanziaria. Carlo Sassetti, titolare della cattedra di restauro dell’Accademia, in collaborazione con l’architetto Camaiora, si è occupato del restauro, spolveratura e ceratura dei preziosi bassorilievi del Poli, illustranti le varie fasi dell’estrazione e lavorazione del marmo, che adornano e impreziosiscono le pareti della sala. L’intervento è stato reso possibile grazie al generoso contributo di diverse aziende e di mecenati operanti nel settore del Marmo che sono intervenuti attraverso l’erogazione liberale, con l’utilizzo della normativa Art Bonus. Tale normativa permette l’utilizzazione automatica, nei tre anni successivi, del 65% dell’importo elargito, per pagamento di qualsiasi importo dovuto allo Stato per imposte, tasse, contributi previdenziali.

La sala nacque nel 1933 recependo le indicazioni emerse dal “Congresso delle industrie estrattive”, svoltosi nella sede restaurata dell’Accademia, in applicazione di una normativa che aveva stabilito che ogni accademia dovesse disporre di un campionario di marmi per garantire agli studenti una adeguata conoscenza del materiale (in realtà, solo l’Accademia di Carrara realizzò il campionario). La Sala, restaurata, ripulita, è stata oggi riportata alle origini, nei suoi colori e nel suo splendore, così come apparve il giorno della sua inaugurazione avvenuta nel 1934, in concomitanza con la prima mostra celebrativa del Marmo. Ben 210 sono i campioni dei marmi locali e nazionali esposti nella Sala e nel vestibolo che sono stati ripuliti, lucidati, incerati. Le etichette illustrative sono state riposizionate su ogni singolo campione, riproducendo fedelmente quelle originarie, anche nella tonalità dell’inchiostro. Il progetto prevede anche la successiva pubblicazione di un catalogo, curato dall’architetto Paolo Camaiora e dal geologo Sergio Mancini, contenente l’illustrazione delle caratteristiche geologiche e storiche dei 210 campioni di marmo per permetterne la completa fruibilità e comprensione. La Sala, che oggi svolge molteplici funzioni per l’attività dell’Accademia, racchiude in sé la Storia, la Tradizione e l’Identità del comprensorio.

La storia: rappresentata dai cinque bassorilievi di gesso patinato dello scultore carrarese Cesare Poli, che raffigurano le scene del lavoro alle cave: Il sacrificio sul lavoro, i lizzatori, i riquadratori, i minatori, i caricatori. La tradizione: descritta dai 210 campioni di marmo, illustrati dalle etichette, rappresentanti la creatività della natura, e la capacità dell’uomo di esaltarne la sua bellezza e il suo valore. L’identità: data dalla ruota, simbolo e stemma del Comune, raffigurata al centro del tabernacolo di legno di mogano sulla parete di fondo della sala. Il pavimento è realizzato in marmo bianco venato di due qualità, marmo bardiglio, marmo paonazzo e marmo nero di Colonnata, il rivestimento in marmo cipollino, proveniente dalla cava di Vara. Il marmo del rivestimento murale del vestibolo è invece di marmo Zebrino della cava di Bettogli. Fanno da invito all’ingresso della sala, ai lati della porta di ingresso, due basi tronco piramidali di marmo venato calacata, sormontate da due sfere di marmo statuario venato. Tutti i marmi furono donati da società industriali, al tempo, e alcune ancora oggi, operanti nell’escavazione. Tutti i 210 campioni vennero donati dalle maggiori società e aziende estrattive e trasformatrici locali e nazionali che operavano all’epoca, alcune delle quali ancora in attività. Storia, Tradizione, Identità, trinomio al quale è indissolubilmente legato un altro trinomio: Marmo, Accademia, Carrara, indispensabile per sostenere lo sviluppo artistico ed economico del territorio.