Una chat per le donne in pericolo di vita Basta un clic e parte la richiesta di aiuto

Si chiama “Non posso parlare“: è un’applicazione visibile sul sito del Comune di Carrara creata per combattere la violenza di genere

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di Claudio Laudanna

Un bottone rosso per chiedere aiuto. Da ieri in basso a destra sul sito del Comune è comparso un quadrato piccolo e discreto, ma che in caso di bisogno si può trasformare in un grande salvagente per le donne in difficoltà. Si chiama ‘Non posso parlare’, ed altro non è che un’applicazione pensata per tutte coloro che hanno bisogno di aiuto e che attraverso una semplice chat automatica potranno, senza lasciare alcuna traccia, contattare gli esperti del centro antiviolenza, ricevere consigli e fornire i propri recapiti per poi essere ricontattate. Si tratta di un progetto a cui in piazza II Giugno si stava lavorando da tempo proprio su indicazione del Centro antiviolenza cittadino. L’applicazione è stata realizzata da Spx lab, mentre l’iniziativa è stata lanciata e finanziata dal Comune di Salerno, con il patrocinio dell’assessorato alle Pari opportunità e proposto dall’associazione Save the woman e dalla presidente, Rossella Scalone. "Questo risponditore automatico – spiegano dal Comune - non si prefigura di rimpiazzare la figura umana, ovviamente, ma funziona come primo contatto, rivolto in particolare a persone che hanno difficoltà a comunicare, costrette a rimanere a casa con i propri partner psicologicamente o fisicamente violenti. ‘Non posso parlare’ consente di rispondere efficacemente a un numero illimitato di persone contemporaneamente, fornisce alle donne supporto 24 ore su 24, 7 giorni su 7, in maniera anonima e non lasciando traccia. La chat a cui si accede è completamente anonima, non viene registrata sul pc o sullo smartphone, non registra nessun dato personale ed è sempre disponibile. Per usarla basta fare un clic sull’icona rossa".

"Insieme a Salerno – aggiunge l’assessore al Sociale Anna Lucia Galleni - siamo stati i primi Comuni, in Italia, a dotarci di questo strumento davvero importante. È una chat, facilmente utilizzabile, che permette alle vittime di violenza di avere informazioni immediate ma anche di chiedere aiuto in modo sicuro e protetto, senza lasciare traccia nei dispositivi che vengono utilizzati. Questa chat, funziona dal computer e anche dal cellulare ed è quindi di facile accesso. È un ulteriore e utile strumento che mette un servizio prezioso a sostegno delle vittime di violenza, a portata di mano". Molto soddisfatta di questa novità è anche la responsabile del centro antiviolenza ‘Donna chiama donna’ Francesca Menconi che sottolinea come l’introduzione dell’app sul sito del Comune rappresenti un importante aiuto per le donne in difficoltà. "In concomitanza con il 25 novembre, la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, lanceremo una campagna di informazione su questo servizio – spiega Menconi -. È un’occasione in più che forniamo alle vittime di violenza e alla quale stiamo lavorando fin dallo scoppio della pandemia, ovvero da quando sono emerse chiaramente le difficoltà di tante donne di uscire allo scoperto e fare sentire la propria voce vista la convivenza forzata imposta dal lockdown. La chat è in fase di sperimentazione da qualche giorno sul sito di Cif e da oggi (ieri, ndr) su quello del Comune. La cosa importante da sottolineare è che l’accesso a questo servizio è completamente anonimo e non lascia alcuna traccia dell’avvenuto contatto sullo smartphone o sul computer. La chat fornisce poi i recapiti del nostro centro antiviolenza e dà anche la possibilità di chiedere di essere ricontattate".