’Tavole ad arte’, vernissage alla Locanda dei Banchieri

La rassegna "Tavole ad arte" alla Locanda dei Banchieri a Fosdinovo unisce le opere di Giorgio Razzetta e Domenico Monteforte in un dialogo tra colore e materia, arricchendo una nuova visione interdisciplinare. Lo chef Devoto crea un piatto ispirato agli artisti. Evento patrocinato dal Comune di Fosdinovo.

’Tavole ad arte’, vernissage alla Locanda dei Banchieri

Una delle opere che saranno presentate

Ideata dallo chef Giacomo Devoto e dalla contemporaneista Giada Gasparotti, prosegue la rassegna “ Tavole ad arte“ alla Locanda dei Banchieri in via Porredo a Fosdinovo. "Si tratta del quarto appuntamento che mette in dialogo - sottolinea la Gasparotti - le sculture di Giorgio Razzetta e gli spartiti dipinti di Domenico Monteforte; cerca nel dialogo fra colore e materia una nuova identità, uno scambio interdisciplinare che vede nella contaminazione linfa vitale e vero arricchimento per una nascente visione". L’esposizione inizia con le sculture in marmo statuario della giovane scultrice genovese diplomata all’Accademia Belle Arti di Carrara che, in questa edizione, sembra offrirci una riflessione sulla dicotomia tra eterno ed effimero ,attraverso opere di piccole e medie dimensioni di cui, talvolta il pigmento si unisce alla materia, divenendo esso stesso superficie". La mostra prosegue fra le carte dipinte di Domenico Monteforte, originario di Pietrasanta, anch’esso diplomatosi all’Accademia di Carrara che si specializza sempre di più nella descrizione del paesaggio toscano, anche informalmente come nel caso specifico in cui "i suoi paesaggi intangibili entrano in relazione con le melodie musicali stimolando in chi guarda un momento di sensibilizzazione sull’interazione delle arti". Non mancherà, come nelle altre occasioni, un piatto indeito realizzato dallo chef Devoto, creato su ispirazione di due opere degli artisti e disponibile nei suoi menù per tutto il periodo dell’esposizione . L’evento è patrocinato dal Comune di Fosdinovo e il vernissage va in scena domani.

Roberto Oligeri