Dopo la scossa studenti in piazza a Pontremoli

Sciopero ieri al «Malaspina». Una delegazione incontra Ferri: "Le scuole devono essere sicure"

 Gli studenti del «Malaspina» di Pontremoli in corteo, ieri mattina, per le vie cittadine

Gli studenti del «Malaspina» di Pontremoli in corteo, ieri mattina, per le vie cittadine

Massa, 12 ottobre 2018 - Studenti del Malaspina in sciopero ieri perché preoccupati per la vulnerabilità sismica del plesso scolastico. Dopo la leggera scossa di terremoto alle 9.21 di mercoledì (magnitudo 2.8) c’è paura e c’è il desiderio di sapere quanto è sicura la scuola costruita negli anni Trenta. Gli alunni dei licei linguistico e psicopedagogico hanno manifestato in corteo per incontrare gli amministratori comunali e ottenere le informazioni necessarie a mettere in fuga le preoccupazioni. Con cartelli su cui campeggiavano slogan come «Io non rischio», «Malaspina sicuro», «Chiarezza», «Il Malaspina c’è, vogliamo chiarimenti» la sfilata studentesca ha raggiunto da Piazza Italia il Municipio per parlare col sindaco Lucia Baracchini, che però è fuori Pontremoli.

La segreteria ha invitato il capogruppo di maggioranza Jacopo Ferri a raggiungere il Municipio per incontrare una delegazione di studenti. «L’incontro è stato sereno - afferma Ferri -. Ho ricordato che negli scorsi mesi dopo che era stato reso pubblico l’esito delle indagini sulla vulnerabilità sismica del Malaspina commissionate dal Comune era stata data, sia alla dirigente scolastica, ai professori e anche agli studenti nel corso di un incontro, l’informazione necessaria, dibattuta più volte anche in consiglio comunale, sulla situazione e sulle prospettive. L’edificio ha 70 anni e non può rispondere totalmente ai criteri antisismici fissati da una normativa del 2008, ma per i tecnici la scuola può essere utilizzata così come tante altre. Ho illustrato il progetto di abbattimento e ricostruzione del plesso presentato alla Regione Toscana nell’ambito del piano triennale per l’edilizia scolastica.La graduatoria regionale lo ha collocato al secondo posto e dovrebbe essere finanziato. Abbiamo anche individuato le aule necessarie per accogliere gli studenti durante i lavori».

Gli studenti avevano sottolineato la necessità «che tutti gli edifici pubblici, in particolare le scuole, debbano essere luoghi sicuri, dotati di sistemi antisismici per permettere a docenti e studenti una serena attività didattica. Crediamo che il nostro istituto sia un fiore all’occhiello dell’istruzione lunigianese, luogo di formazione culturale e sociale. Per questo chie+iamo a chi rappresenta il Comune di comunicarci le soluzioni che saranno adottate per garantire la sicurezza e la regolarità dell’attività didattica e le soluzioni alternative per la futura sistemazione. La cui scelta auspichiamo concordata con le autorità scolastiche«.