"Sarò presidente di tutto il territorio". Isoppi vertice della Fondazione CrC

Carrara. Ma i grillini non ci stanno: "Un modo per celare i passati fallimenti"

Enrico Isoppi

Enrico Isoppi

Carrara, 9 gennaio 2019 - È il dottor Enrico Isoppi il nuovo presidente della Fondazione CrC. Il medico, proposto dall’Accademia di belle arti, è stato eletto ieri dal comitato di indirizzo con cinque voti favorevoli (Sergio Chericoni e Barbara Maffei della Camera di Commercio, l’avvocato Luca Benedetti nominato dal Comune di Massa, Nicola Fontanili in rappresentanza di Assindustria e Piermarco Passani della Sanità), due astenuti (lo stesso Isoppi e il giurista Mauro Bove) e i voti contrari dei quattro rappresentanti del Comune di Carrara, il professore di Economia aziendale all’Università di Pisa Roberto Verona, l’ingegner Michele Santini, l’avvocato Simona Ricci e la commercialista Marzia Grassi.

I lavori si sono aperti con la richiesta del Movimento 5 stelle che proponeva la ratifica del comitato di indirizzo e di posticipare a un’altra seduta la nomina del presidente. Richiesta bocciata e seguita dalla nomina del medico che tanto ha fatto discutere in queste settimane. Così con la nomina del chirurgo, responsabile della Day surgery del Noa, si chiude un capitolo di guerre e battaglie politiche che ha visto i grillini soccombere e si apre una nuova era che lo stesso Isoppi auspica di pace e collaborazione. «Sarò il presidente di tutti – ha affermato Isoppi appena terminata la votazione – e conto su una squadra che, indipendentemente dalle condizioni attuali, sia di alto livello. Cercherò di fare la sintesi del pensiero e delle istanze di tutti». Isoppi, ponendo fine a scaramucce e litigi aggiunge: «Non vogliamo fare polemiche perché è fondamentale lavorare con il territorio e per il bene territorio». Anche sulla manifestazione di punta della Fondazione, il festival della filosofia Con-Vivere, ideato e voluto dal presidente uscente Alberto Pincione che lascia dopo 14 anni di mandato, Isoppi assicura che porterà avanti quanto fatto finora cercando di migliorarlo e ampliarlo per quanto sarà possibile. «Lavoreremo – ha concluso – per il bene della città e di tutto il territorio che dalle manifestazioni della Fondazione trae sicuro vantaggio, Ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto, in primis l’Accademia che mi ha nominato». Al termine della votazione che ha eletto Enrico Isoppi, il nuovo presidente ha nominato Sergio Chericoni come suo vice che lo affiancherà nei prossimi anni di mandato. Pur facendo gli auguri al nuovo presidente l’amministrazione comunale 5 stelle non prende bene la votazione e la definisce «un deliberato tentativo di voler nascondere i fallimenti che hanno segnato l’ente nel recente passato». «Prendiamo atto con profondo rammarico dell’esito della votazione – si legge in una nota diffusa dal Comune –. Si tratta a nostro parere di un’occasione perduta per assicurare la guida dell’ente a mani capaci, in grado di fare chiarezza sulla gestione passata e salvaguardare l’esiguo patrimonio rimasto a disposizione. Di più: questa scelta è un’aperta violazione delle norme a tutela delle pari opportunità, calpestate dalla vecchia politica in nome dell’attaccamento alla poltrona. La rappresentanza femminile è stata negata non solo nelle terne proposte e nel comitato di indirizzo, ma anche nel nuovo consiglio di amministrazione dove attualmente siedono solo ed esclusivamente uomini. Facciamo comunque i nostri auguri al neo presidente e al suo vice: ne avranno un gran bisogno visto che tutta la città si aspetta da loro un’azione mirata a fare immediata chiarezza sul disastro compiuto dal 2011 al 2017 quando il patrimonio della Fondazione è passato da 150 a 75 milioni di euro e le erogazioni dell’ente sul territorio sono scese da 2,5 milioni di euro a poco più di 400mila euro. Escludere l’amministrazione comunale dalla gestione della Fondazione è dunque da leggersi come un deliberato tentativo di voler nascondere i fallimenti che hanno segnato l’ente nel recente passato». «Una vicenda che ripropone alcune criticità del nostro territorio, con divisioni interne e scarsa propensione alla collaborazione per progetti condivisi». Così Assindustria diffonde una nota prima della votazione richiamando tutti al buon senso e ribadendo che la decisione del suo rappresentante, Nicola Fontanili, è stata una scelta autonoma.

«Pur nel rispetto dell’autonomia del proprio rappresentante, Confindustria è stata impropriamente tirata in ballo, nonostante si fosse astenuta nella selezione dei candidati, auspicando che il comitato di indirizzo fosse in grado di operare le scelte più opportune sulla base delle competenze e delle professionalità: meritocrazia e integrità morale sono i criteri guida ai quali chiediamo di attenersi i nostri rappresentanti nelle istituzioni. Le polemiche e le accuse pretestuose che rendono tesi i rapporti tra i vari protagonisti non aiutano. Senza alcuna forzatura delle previsioni statutarie della Fondazione, il buon senso del comitato di indirizzo dovrebbe trovare soluzioni inclusive, evitando decisioni a colpi di maggioranze aritmetiche.

Una soluzione “non collegiale” renderebbe ancora più complicata la gestione di questo ente in un periodo problematico per il sistema delle fondazioni bancarie. Oltre a tutelare il proprio patrimonio, la Fondazione deve dispiegare una doverosa disponibilità all’ascolto e al dialogo con tutta la costellazione di enti e di associazioni che guardano all’ente per i progetti che tanto contributo danno alla vita locale. Confindustria non eserciterà pressioni sul comitato tuttavia, le polemiche strumentali o meno non sono rassicuranti. La Fondazione resta uno dei più importanti asset del territorio. Per questo invitiamo tutti a fare uno sforzo, con responsabilità sociale, per creare le condizioni idonee per un accordo solido costruito sulla professionalità e competenza dei candidati e sulla loro sintonia con la comunità locale»