Rubavano pezzi di ricambio e gasolio: nei guai dipendenti Ctt

Le indagini dopo le segnalazioni della Ctt su ammanchi di gasolio e comportamneti anomali nelle officine di via Catagnina

Autobus Ctt (Foto archivio)

Autobus Ctt (Foto archivio)

Massa, 18 ottobre 2018 - A VOLTE prendeva fuoco il motore, più spesso si rompeva qualche pezzo meccanico o usciva olio dal serbatoio. E l’autobus finiva lì la sua corsa. Una sequela impressionante di guasti ai mezzi del trasporto pubblico urbano sui quali, dopo le numerose segnalazioni dei cittadini, ha messo gli occhi la polizia stradale scoprendo una realtà sconcertante: guasti e incendi sarebbero stati causati dalla pressochè inesistente manutenzione ai mezzi insieme alla mancata (e dolosa) sostituzione dei pezzi di ricambio, a quanto pare sottratti dagli stessi dipendenti dell’azienda dei bus. E oltre ai pezzi meccanici sono stati rubati anche centinaia di litri di gasolio destinati ai serbatoio dei bus.

A chiusura di una serrata indagine ieri mercoledì 17 alle prime luci dell’alba è scattato il blitz delle forze dell’ordine al deposito del Consorzio Toscano Trasporti Nord (ex Cat) di via Catagnina, quando polizia stradale e Finanza con unità cinofile antidroga si sono presentate nell’officina dell’azienda dei bus cittadini, bloccando alcuni dei dipendenti. Da tempo attraverso alcune telecamere gli inquirenti avevano immortalato i furti di carburante e altro materiale da parte di alcuni operai ai danni della Ctt: litri e litri di gasolio destinati ai bus di linea e finiti invece in taniche per essere utilizzati per scopi privati da alcuni operai. Sparito nel nulla un elevato numero di pezzi meccanici destinati ai ricambi dei bus che così venivano fatti circolare con materiale vetusto: la conseguenza inevitabile sono stati incendi e guasti a ripetizione. Nei confronti di cinque dipendenti di Ctt il sostituto procuratore Roberta Moramarco (titolare dell’indagine) ha chiesto la custodia cautelare in carcere con l’accusa di furto e peculato, il gip ha invece disposto il solo obbligo di firma negli uffici della polizia senza sospensione dai pubblici uffici. Di fatto possono quindi continuare a lavorare. Indagata a piede libero a vario titolo un’altra decina di dipendenti sottoposti a perquisizione sia all’interno della ditta (nel mirino gli armadietti personali) che a casa. Alcuni degli indagati, tutti residenti in provincia, ieri mattina non erano in servizio e sono stati raggiunti a casa da polizia e Finanza per le contestazioni del caso. Fra di loro nessun autista ma solo personale adibito alle officine. Ancora al vaglio degli inquirenti la posizione dell’azienda esterna che portava il gasolio al deposito del Ctt, oltre al presunto utilizzo a scopo privati dei mezzi pubblici da parte di alcuni degli indagati. A fare scattare l’inchiesta era stata una denuncia presentata dai vertici dell’azienda, allarmati per il verificarsi di episodi poco chiari e di comportamenti sospetti all’interno dell’officina. In particolare si sarebbe verificato uno sversamento di gasolio nel corso del rifornimento, a quanto pare fatto ad arte per mascherare i precedenti ammanchi di carburante: non è escluso che chi ha fatto versare il gasolio in terra avesse voluto il sentore di essere osservato o comunque dell’avvio di una indagine.

La polizia stradale di Massa Carrara (coordinata dal comandante Serafina Di Vuolo) nel frattempo si era già attivata per fare chiarezza sui numerosi guasti nei bus del trasporto publico: all’interno dell’officina sono state piazzate telecamere, le cui immagini hanno immortalato l’andazzo disinvolto di chi portava via gasolio e i pezzi di ricambio. Al blitz hanno partecipato anche i cani antidroga della Finanza, ma non sono state trovare sostanze stupefacenti. Sull’inchiesta prende posizione anche la Ctt Nord con una nota in cui spiega come l’operazione «sia mirata ad accertare presunti comportamenti illeciti da parte di alcuni nostri collaboratori interni ed esterni operanti nel deposito di via Catagnina a Massa. L’indagine è scaturita anche da segnalazioni fatte da parte dell’azienda, che ringrazia per questo le forze dell’ordine alle quali ribadiamo il massimo sostegno e la massima collaborazione. L’azienda si riserva peraltro di procedere autonomamente per tutti gli eventuali profili disciplinari che dovessero emergere».

Claudio Masseglia

Maria Nudi