Rsa Pelù, a rischio il centro diurno Alzheimer

Si cerca una soluzione per aumentare i posti letto e recuperare la pesante perdita di gestione

La Rsa Pelù potrebbe rinunciare al centro diurno Alzheimer per avere 14 posti in più: è questa l’ipotesi sul tavolo per riuscire a rimettere in piedi i conti di una struttura che da quando ha aperto ha messo in crisi i bilanci dell’azienda pubblica per i servizi alla persona Casa Ascoli, che gestisce la stessa Rsa oltre all’omonima casa di riposo. Ormai è un dato conosciuto: una gestione difficile e in perdita già segnalata nel bilancio di esercizio 2019 approvato alla fine di dicembre 2020. In quel documento il collegio dei revisori dei conti aveva evidenziato "che il risultato negativo della RSA Pelù è stato condizionato dal disequilibrio economico della gestione", una perdita strutturale per la quale serve "una revisione della convenzione in essere".

La perdita di gestione per la Pelù nel 2019 era di oltre 300mila euro. E la pandemia aveva dato il colpo di grazia. Alla Pelù infatti ci sono 36 posti letto nella Rsa e 24 nel centro diurno per non autosufficienti come malati di Alzheimer, di Parkinson e altre patologie invalidanti: dei posti letto ne erano stati occupati solo due terzi mentre il centro diurno era stato chiuso per l’emergenza sanitaria. Centro Alzheimer che non è più riuscito a rialzare la testa. Centro diurno che secondo l’azienda sanitaria presenta anche problemi strutturali: pur essendo solo in affitto, a 18mila euro l’anno, si è comunque fatta carico dei lavori. Così la proposta che Casa Ascoli ha fatto all’Usl Toscana nord ovest è stata chiara: convertire il centro Alzheimer in 14 posti letto per gli ospiti della Rsa per "permettere la sostenibilità economica dell’azienda". La conferenza zonale ha dato l’ok ma per ora l’ipotesi non convince neppure la stessa amministrazione, come evidenzia l’assessora Amelia Zanti: "L’ok ci servirà a fare una valutazione della fattibilità. Non sono proprio d’accordo al superamento totale del centro Alzheimer e penso che si possa elaborare qualcosa che possa garantire sia posti letto sia parte del servizio".

Francesco Scolaro