Il sopralluogo di ieri ai Ronchi con il sindaco, gli assessori e il personale di Gaia
Massa, 21 febbraio 2020 - Arrivano, finalmente, le fognature nere per 1.300 utenti della zona di Ronchi. Sta procedendo spedito il secondo lotto di intervento nella zona da parte del gestore idrico, Gaia: entro l’estate il cantiere da circa 2,5 milioni di euro sarà completato. Ieri un sopralluogo congiunto del sindaco di Massa, Francesco Persiani, assieme all’assessore ai lavori pubblici, Marco Guidi, al presidente del Cda di Gaia, Vincenzo Colle, alla vice e al membro del Cda, Michela Consigli e Simone Tartarini, per verificare lo stato dell’arte dell’opera, una delle più importanti fra quelle del piano industriale 2018-2022 di Gaia. "E’ un’opera attesa da tempo che porterà un netto miglioramento sotto il profilo ambientale e delle condizioni igienico-sanitarie; in totale si allacceranno alle fognature 1300 utenze che fino ad oggi ne erano prive con tutte le problematiche che ne conseguivano e i disagi anche dal punto di vista della qualità delle acque marine, quindi della balneazione", ha precisato Persiani.
"Non solo, Gaia provvederà anche al rifacimento degli asfalti. Si tratta di una decina di chilometri di asfalti anche dove ha già terminato i lavori del primo lotto, ma ancora manca il rifacimento del manto stradale" aggiunge Guidi. In totale, fra i due lotti di opere, il maxi cantiere di Gaia per Ronchi e Poveromo ha messo in campo quasi 4 milioni di euro per posare oltre 16 chilometri di nuova fognatura. "Servirà a migliorare le condizioni igienico-sanitarie delle singole abitazioni – ha dchiarato Colle - ma anche il generale impatto ambientale, quindi reputiamo di massima priorità il suo completamento nel minor tempo possibile". Il secondo lotto prevede la posa di 9.500 metri di condotte fognarie in PVC e la sostituzione di 4.500 metri di tubazione acquedotto in pead. Contestualmente all’intervento sulla rete fognaria, è stato pianificato anche il risanamento delle tubazioni dell’acquedotto, volto alla sostituzione di alcune condotte idriche ormai vetuste. © RIPRODUZIONE RISERVATA