"Quella volpe ghiotta di pizza e tagliatelle"

Nel suggestivo scenario delle cave l’animale ha iniziato a ’dialogare’ con l’uomo in cerca di cibo: molte volte è con i piccoli

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di Daniele Rosi

L’amicizia tra un uomo e una volpe. La storia potrebbe sembrare frutto della fantasia di qualche scrittore o in questo caso particolare, visto l’animale, la favola di un cartone animato. Ma una favola non è, e ad arricchirla ulteriormente di fascino c’è pure la cornice in cui questa amicizia è nata; sulle cave di marmo. E’il racconto del legame tra Walter Danesi, titolare del museo cava Fantiscritti, e una comune volpe rossa come ne abbiamo viste nei boschi o soprattutto nei documentari in televisione. Un rapporto di fiducia tra i due che dura da un paio di anni, quando la piccola volpe nel suo perlustrare quotidiano gironzolava alla scoperta di quei luoghi sulle Apuane.

Ed è proprio lì, tra quelle strade imbiancate dalla polvere del marmo, che è iniziata la magia, e come nelle migliori storie d’amicizia che si rispettino, l’incontro è stato del tutto casuale e inaspettato, come racconta lo stesso Danesi. "Durante una degli eventi che organizzo alla cava museo, ricordo circa un paio di anni fa di aver visto per la prima volta questa bella volpe – spiega Walter Danesi – e la cosa mi incuriosì subito, perché era l’ultimo dei luoghi dove avrei pensato di incontrarla. Notai come l’animale non fosse per nulla intimorito della presenza dei visitatori; cercava anzi un contatto strusciandosi tra le gambe come farebbe un cane. Da quella sera le sue visite sono andate in crescendo – prosegue – e non si limitavano alle ore in cui era buio e poteva sentirsi al sicuro; infatti spesso la trovo alla cava museo già al mattino in attesa della mia compagnia, anche qualche giorno fa".

Con il tempo la volpe ha preso confidenza con il posto e ha proseguito ad esplorare quella parte di monte giungendo fino ai ponti di Vara, dove nel giro di poco tempo ha saputo farsi conoscere anche dai titolari del bar ’L’incanto’ che quando capita le danno da mangiare. "La volpe non viene sempre perché immagino percorra grandi tratti di queste montagne – precisa Danesi – ma le volte che ci fa visita è del tutto a suo agio e mostra sempre di essere mansueta e docile con noi. Anche al ristorante ‘Il poggio’ di fronte al museo ha saputo farsi amare e quando capita le danno pezzetti di carne, croste della pizza e perfino delle tagliatelle; che evidentemente sono di suo gusto".

Talvolta la volpe ha portato anche i suoi cuccioli tra le strade intorno alla cava museo, probabilmente per fargli conoscere la strada e i luoghi in cui gironzolare. La maggior parte delle volte quando si allontana si dirige invece verso Tarnone scavallando il monte, dove forse ha la tana. "La presenza di questa volpe, sebbene inusuale, significa che l’ambiente è vivo nonostante le cave – sostiene Walter Danesi – ma allo stesso tempo vuol dire che sono animali in cerca di aiuto dell’uomo per mangiare, visto che probabilmente nei boschi qui intorno ci sono poche prede da cacciare".