"Fermiamo i cinghiali!", la protesta sbarca a Roma

La Coldiretti di Massa Carrara protesta a Roma per salvare i campi in Lunigiana dall'invasione degli ungulati

La protesta a Roma (foto Dire)

La protesta a Roma (foto Dire)

Roma, 11 novembre 2019 - C’era anche una folta delegazione della provincia di Massa Carrara in Piazza Montecitorio guidata dal Presidente, Francesca Ferrari e dal Direttore, Maurizio Fantini, per dire #bastacinghiali. In provincia, e soprattutto in Lunigiana, l'invasione dei cinghiali, ma anche dei caprioli e dei cervi causa ogni giorno danni a coltivazioni e biodiversità mettendo a rischio la sopravvivenza delle imprese. E le proteste degli agricoltori, in primis quei pochi che ancopra sopravvivono nella piana di Filattiera,  sono continue.  E alle loro proteste si aggiungono quelli dei residenti e dei turisti che passando con le auto rischiano spesso, soprattutto quando cala il buio,di andare a sbattere contro i cinghiali .E a rimetterci, di solito, sono le macchime, soprattutto quelle più piccole. E alla fine in tanti si sono resi conto che c'è un p roblema da risolvere.

In Italia i  dati parlano chiaro. L’81% pensa che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero. E’ quanto emerge dal primo Dossier Coldiretti/Ixe’ sull’emergenza animali selvatici in Italia, presentato in occasione dello storico blitz a Roma. Un allarme condiviso dall’Autorità per la sicurezza alimentare Europea (Efsa) che ha appena lanciato un appello urgente agli Stati dell’Unione Europea chiedendo misure straordinarie per evitare l'accesso dei cinghiali al cibo e realizzare una riduzione del numero di capi per limitare il rischio di diffusione di malattie come la peste suina africana.  La fauna selvatica rappresenta in generale - spiega l’indagine Coldiretti-Ixe’ – un problema per la stragrande maggioranza dei cittadini (90%). Nel mirino finisce soprattutto la presenza eccessiva di cinghiali, che il 69% degli italiani ritiene che siano troppo numerosi mentre c’è addirittura un 58% che li considera una vera e propria minaccia per la popolazione, oltre che un serio problema per le coltivazioni e per l’equilibrio ambientale come pensa il 75% degli intervistati che si sono formati un’opinione. 

“I risultati dell’indagine – analizza Francesca Ferrari Presidente Coldiretti Massa Carrara - sono la prova evidente del fatto che ormai anche la maggioranza degli italiani considera l’eccessiva presenza degli animali selvatici come una vera e propria emergenza nazionale che incide sulla sicurezza delle persone oltre che sull’economia e sul lavoro, specie nelle zone più svantaggiate. È finito il tempo dei discorsi ora serve azione – conclude la Ferrari - e distinguiamo la caccia dal controllo. La caccia non è la soluzione del problema anzi, ne è una con causa importante, la soluzione sono gli interventi di controllo da fare tutto l’anno laddove se ne presenti la necessità”.

Per informazioni www.toscana.coldiretti.it oppure pagina ufficiale