Processo al sacerdote, un ragazzo: "Mi invitò a cena, si spacciò per magistrato"

Massa, parla in aula una delle persone che incontrò il religioso, conosciuto come don Euro, ora accusato di vari reati tra cui estorsione

Don Luca Morini, 'don Euro'

Don Luca Morini, 'don Euro'

Massa, 17 luglio 2019 - Si è svolta a porte chiuse la seconda udienza del processo a Luca Morini, l'ex parroco della provincia di Massa Carrara, conosciuto alle cronache come don Euro, per tutelare i primi testimoni dell'accusa, due giovanissimi ragazzi, che furono amanti del parroco e che si sono costituiti parte civile nel processo.

A chiedere l'udienza a porte chiuse è stato il loro avvocato Luca Benedetti e il collegio dei giudici ha acconsentito sostenendo che «rendere pubblica la loro testimonianza potrebbe nuocere alla loro riservatezza». «Non sono due escort di professione - ha detto Benedetti uscendo dal Tribunale di Massa - Hanno ammesso di aver avuto rapporti con don Euro, hanno confermato di averlo conosciuto come un giudice e di aver avuto paura di lui, delle relazioni che millantava e della sua posizione sociale».

Uno dei due giovani ha deciso però di raccontare in maniera generica la sua storia, chiedendo di rimanere anonimo, visto che la famiglia non sa del suo coinvolgimento nella vicenda di don Euro: «L'ho conosciuto per caso in un bar di Roma, se non avessi deciso di fermarmi lì dopo il lavoro non lo avrei mai incontrato. Mi chiese il numero di telefono, mi disse che era un potente magistrato. Era colto, parlammo tanto e di tutto. Non mi piaceva fisicamente - ha spiegato il giovane - ma forse mi prese di testa. Quando mi invitò a cena con un sms, qualche giorno dopo, gli dissi che non ero interessato e iniziarono le sue velate minacce e io ebbi paura. Ci vedemmo quattro volte, non ho mai preso regali, seppi che era un prete dalla trasmissione Le Iene e mi sono sentito male».

Morini, 51 anni, è accusato di estorsione, autoriciclaggio, detenzione e cessione di stupefacente e sostituzione di persona. Non si procederà invece per truffa, visto che i fedeli - il cui denaro sarebbe stato utilizzato per le spese pazze dell'allora parroco della diocesi di Massa Carrara e Pontremoli - non hanno sporto querela. Prossima udienza il 4 settembre: verranno ascoltati otto testimoni, la pm Alessandra Conforti ne ha citati complessivamente 100.