REDAZIONE MASSA CARRARA

Poveromo, un esposto sui lavori Si mobilita il fronte ‘no luna park’

Poveromo, un esposto sui lavori Si mobilita il fronte ‘no luna park’

Si allarga il fronte del ‘no’ al luna park nella macchia verde di Poveromo, all’angolo con via Verdi, e si passa alle vie legali. Uno schieramento che si compatta e si muove per fermare ogni ulteriore passo avanti, partendo da una nota congiunta di Legambiente Sezione Massa e Montignoso, Cai ‘Elso Biagi’, Amici di Ronchi e Poveromo, L’Assiolo, Politikè, Italia Nostra, coordinate dall’avvocato Riccardo Martini. Associazioni da sempre attive sul fronte della tutela del patrimonio naturale e della biodiversità che "hanno seguito con attenzione quanto realizzato sull’area in parola fin dagli esordi".

Dopo le dichiarazioni del sindaco Francesco Persiani vogliono fare alcune precisazioni. "In primo luogo – sottolineano – , è più che legittimo che in presenza di un pericolo per la collettività, rappresentato da piante pericolanti poste in prossimità della pubblica via, il Comune autorizzi il loro abbattimento. Quello che si dimentica è che l’Ente, dopo l’adozione della determina, conserva il dovere di vigilare affinché le stringenti prescrizioni contenute nel provvedimento siano rispettate dal privato cittadino, specialmente quando si sia al cospetto di un patrimonio ambientale e paesaggistico legalmente tutelato e siano pervenute numerosissime segnalazioni di irregolarità. Sotto questo aspetto, non risulta che il Comune di Massa si sia avvalso della Polizia Municipale per effettuare un qualunque tipo di approfondimento, né che siano stati adottati provvedimenti in merito alle evidenti difformità dei devastanti interventi in corso". Al di là della pulizia, però, secondo le associazioni lì un luna park non ci può stare e sono le ‘regole’ a dirlo. "Il regolamento urbanistico del Comune vieta categoricamente l’installazione, in questa zona del litorale, di attrazioni di qualsiasi natura, anche se provvisorie, peraltro in ossequio a quanto previsto dal Codice dei beni culturali e del paesaggio".

La battaglia è appena iniziata e le associazioni non faranno passi indietro, convinte che le operazioni di pulizia non abbiano seguito le regole. Hanno depositato in Procura una denuncia per verificare le "ipotesi di reato a danno di paesaggio ed ambiente, sollecitando l’adozione di provvedimenti cautelari finalizzati alla sua conservazione contro ogni ulteriore abuso; si confida che l’iniziativa, unitamente agli atti di indagine già effettuati da parte dei Carabinieri Forestali di Massa, possa portare alla rapida adozione delle necessarie iniziative".