Ponti, allarme sicurezza. Quelli nell’area industriale non sono a norma

Aggiornato il piano di Protezione civile a tutela della pubblica incolumità. In attesa delle opere saranno chiusi in caso di allerta meteo arancione o rossa. .

Ponti, allarme sicurezza. Quelli nell’area industriale non sono a norma

Ponti, allarme sicurezza. Quelli nell’area industriale non sono a norma

I ponti sul fosso Ricortola all’interno del perimetro della zona industriale non sono in sicurezza e al momento non si sa se, come e quando si potranno mettere a norma. Per questo il Consorzio Zia e il Comune di Massa hanno dovuto aggiornare il piano di Protezione civile così da poter garantire le misure di tutela della pubblica incolumità anche se questo per ora significa soltanto imporre divieti, transenne e limitazioni in occasione di allerta meteo anche solo di livello arancione. Si tratta di criticità che sono emerse soltanto pochi mesi fa e che hanno fatto comunque sentire i loro effetti già a partire dall’autunno.

Non sarà sfuggito a molti, infatti, che in occasione di allerta meteo arancione o rossa il Comune è stato costretto a emettere delle ordinanze specifiche che, oltre alla chiusura di parchi, cimiteri e magari scuole, in ogni occasione prevedevano un nuovo particolare: la chiusura degli attraversamenti idraulici sul torrente Ricortola da via Massa Avenza a via Aurelia Ovest sino alla conclusione dell’allerta di colore arancione. Perché? E’ semplice: i ponti in zona industriale non sono a norma per garantire la tenuta delle portate maggiori previste dagli studi idraulici per il fosso. Negli anni passati infatti grazie alle risorse ottenute dal Comune attraverso la Regione e agli interventi diretti della stessa sono stati eseguiti importanti interventi di messa in sicurezza: sono stati adeguati i primi 5 ponti al mare, è stato realizzato il primo lotto di adeguamento e allargamento degli argini sempre nella stessa zona, a monte dell’Aurelia è stato sistemato il fosso Cocombola, come si chiama lo stesso Ricortola a monte della strada.

Sono rimasti fuori i ponti, o meglio gli attraversamenti, in zona industriale, spesso anche corti e difficili da rialzare per come è strutturata la viabilità in zona al servizio delle imprese. A marzo il Consorzio Zia aveva inviato alla Regione una richiesta di regolarizzazione della concessione idraulica di 3 attraversamenti: uno a monte dell’incrocio di via Martiri di Cefalonia con via Dorsale, un altro a mare dello stesso incrocio e infine il terzo che costituisce la corsia di immissione di via Martiri di Cefalonia sulla provinciale Massa Avenza a pochi metri dal ponte autostradale. Gli uffici della Regione non hanno potuto far altro che notare che i tre ponti non soddisfano la normativa vigente in particolare per la piena con tempo di ritorno duecentennale in riferimento a quello che è il ‘franco’ fra ponte e livello di piena previsto. Per il primo attraversamento ci sono solo 9 centimetri invece di 1 metro e mezzo, per il secondo la piena supererebbe addirittura di quasi 30 centimetri l’intradosso dell’impalcato e infine per il terzo il franco si ferma a circa 10 centimetri. Non c’è compatibilità idraulica quindi niente concessione dalla Regione che, in attesa di un progetto di adeguamento da parte del Consorzio e per evitare denunce alla Procura, ha però permesso di continuare a utilizzarli a fronte di un piano di esercizio transitorio in sinergia con la protezione civile del Comune che appunto prevede la chiusura degli attraversamenti in occasione di ogni allerta.

Francesco Scolaro