Ponte crollato, qualcosa si muove E restano ’solo’ quattro indagati

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E’ ripreso, a Massa, il processo per il crollo del ponte di Albiano Magra. Ieri pomeriggio, davanti al giudice dell’udienza preliminare Dario Berrino sono state prese alcune decisioni. I cinque indagati per i quali la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio ora sono quattro: Salvatore Olivieri è morto e la sua posizione è stata stralciata. Il giudice ha anche accolto la richiesta di Cna Massa, Adoc Liguria e Codacons che entrano così nel procedimento come parte civile. Berrino ha invece respinto l’analoga richiesta dell’Anas. Provincia di Massa e Anas, al contrario, saranno citate come responsabili nell’eventuale procedimento civile per risarcimento danni. Ora ad attendere l’eventuale rinvio a giudizio chiesto dal procuratore capo Piero Capizzoto lo scorso giugno sono Damiano Menchise di Anas, Giuliano Arrighi, Gianluca Barbieri e Stefano Michela della Provincia, chiamati in causa per la manutenzione e le condizioni del manufatto. Il Gup deciderà la prossima udienza, il 19 gennaio. Ma facciamo un minimo di storia. Correva l’anno 2019 e a niente erano valse le denunce di crepe e avallamenti sospetti nell’asfalto da parte di chi transitava sul ponte che crollò l’8 aprile 2020. La maxi inchiesta iniziata dalla pm Alessandra Conforti vide inizialmente iscritte nel registro degli indagati 22 persone: poi l’indagine è passata alla pm Alessia Iacopini e infine alla pm Roberta Moramarco. Le indagini, eseguite insieme ai carabinieri della compagnia di Pontremoli, videro l’acquisizione della documentazione utile, l’audizione di numerosi testi e la redazione di una perizia, eseguita nel corso dell’incidente probatorio davanti al Gip Marta Baldasseroni.

Andrea Luparia