"Politeama, patrimonio della nostra identità"

Bufera per la gaffe dell’assessore Dazzi che ipotizzava la demolizione del teatro. La Lega chiede le dimissioni. Fdi: "E’ sconcertante"

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di Cristina Lorenzi

Chi la difende, chi addirittua nega certe frasi choc, chi coglie l’occasione per sottolineare uno scivolone che si potevaq evitare, chi chiede le dimissioni. Tutti però sono concordi nel difendere il Politeama Verdi, davvero il più amato dai carraresi che aspettano il suo recupero da troppi anni. Così la gaffe dell’assessore alla Cultura Gea Dazzi che in piena conferenza stampa sulla presentazione del concorso lirico internazionale è uscita dicendo che "la fine del politeama sarà la demolizione", trincerandosi poi dietro un secco no comment alle domanda dei giornalisti che chiedevano precisazioni, ha scatenato uno tsunami social da cui viene fuori tutto l’amore per la cultura carrrarese e la volontà di difendere una struttura che non è soltanto il tempio della lirica e degli spettacoli carraresi, ma un’effigie identitaria della città.

Tanto è bastato per scatenare l’opposizione e quanti hanno voluto ribadire l’importanza della struttura ottocentesca minata da ponteggi e cedimenti oltre che da un processo per crollo colposo in corso da anni. Dopo che la sindaca Serena Arrighi ha precisato che non è intenzione dalla sua amministrazione demolire alcunché, ma che anzi si punterà al recupero per restituire alla città il suo teatro più grande, la stessa Caprice proprietaria dell’edificio afferma che "lo stabile è sano. Lo dimostrerà la perizia ordinata dal tribunale . Il tetto è in perfetto stato e gli aggravi sono nei piani sottostanti. Basterà alleggerire il peso superfluo. Siamo contenti che Serena Arrighi abbia smentito ogni ipotesi di demolizione". Il resto è una bufera politica che vede in primis la Lega affondare il colpo. Il capogruppo in consiglio comunale Andrea Tosi parla di "fenomeno dell’incompetenza. L’assessore Dazzi, durante una conferenza stampa ha dichiarato che, vista la situazione burocratica si farebbe prima ad abbatterlo. La Lega crede nel valore della cultura e crede che l’ignoranza generi solo brutalità. Senza un minimo di conoscenza della storia e della cultura della nostra città non ci può essere futuro nemmeno per l’assessore. I motivi del dissenso di tutta la comunità verso la professoressa Dazzi sono riconducibili proprio alla mancanza di valori culturali e di una poca conoscenza della storia della nostra città e delle sue tradizioni. Quando parliamo di cultura, è necessario fare una distinzione fra due diversi punti di vista: il primo, più evidente ma forse più superficiale, è quello che riguarda la produzione culturale al fine di generare valore economico. Poi vi è un secondo elemento più profondo che identifica la cultura come elemento fondante della storia e della tradizione della nostra città. Se per l’assessore, accecata dalla mania della distruzione che, peraltro, ha già colpito in passato suoi “compagni” del Pd quando avevano deciso di radere al suolo il Monoblocco, non è importante avere cura e tutela del nostro patrimonio, non ha altra scelta che dimettersi". idem per Fratelli d’Italia che si dichiarano sconcertati. Massimiliano Manuel, capogruppo, e il coordinatore Lorenzo Baruzzo ribadiscono "l’importanza della conservazione degli spazi storico-culturali e non la loro demolizione".