
Lo scandalo delle patenti false che scosse la provincia
Massa, 27 maggio 2022 - Un semplice controllo di routine in strada scatenò un putiferio. Inchiesta sulle patenti false: chiesti dal Pm Marco Mansi 9 rinvii a giudizio. La difesa di uno dei 10 imputati davanti al Gup Marta Baldasseroni, Alcide Ravani, dipendente della Motorizzazione civile, ha chiesto il rito abbreviato. La accuse, a vario titolo, vanno da corruzione, falso, fino ad arrivare al traffico di influenze illecite. Il giudice ha rinviato la decisione al prossimo 27 ottobre. L’inchiesta era partita da un normale controllo di in autostrada da parte dei carabinieri. La patente non convinceva i militari. L’automobilista fermato aveva ammesso di esser stato in possesso di un documento falso e che si era ’appoggiato’ a una scuola guida compiacente. Operazione molto veloce, ma in cambio di un pagamento. Da quella ammissione era scoppiata la bufera.
Coinvolti funzionari della Motorizzazione civile, titolari di scuole guida, medici e semplici automobilisti. Un’inchiesta scatenò un terremoto. Ieri davanti al gup sono finiti Michele Armetano (automobilista), Giuseppe Manzoni, Massimo Pizzarelli (titolare di scuola guida), Roberto Verona (ex dipendente della Motorizzazione), Alessandro Avalli (automobilista), Sara Poggetti (titolare scuola guida), Alcide Ravani (dipendente della Motorizzazione), Vincenzo Vitale (automobilista), Luigi Bigi Formichini (medico per il rinnovo delle patenti), Lucia Bongiorni (funzionaria della Motorizzazione).
Le indagini della Procura erano state affidate alla Pm Alessia Iacopini: per mesi vennero intercettate le conversazioni degli imputati allo scopo di capire il possibile modus operandi e per svelare o meno se ci fossero stati favori o pagamenti in denaro in cambio dei documenti.