ANDREA LUPARIA
Cronaca

Medici di famiglia, sos ai giovani E’ emergenza per i pensionamenti

L’Asl prova ad attirare i laureati che frequentano i corsi per sostituire i professionisti che lasciano l’incarico

di Andrea Luparia

Tempi duri per chi, in Lunigiana, vuole avere il suo medico di famiglia. Sei sono andati in pensione nelle scorse settimane, tre andranno via ora (uno, a Villafranca, il primo settembre). Vanno via tutti per raggiunti limiti di età? Non proprio. Qualcuno va via prima perchè stando di una vita faticosa, altri, devono cessare l’attività perchè hanno raggiunto 70 anni. In questo esodo c’è un solo arrivo: la dottoressa che adesso segue Montedivalli e dintorni. Circa mille persone, non poche. Ma gli abitanti delle altre zone? Diciamo la verità: a Pontremoli e Fivizzano almeno c’è l’ospedale (con i noti problemi, ma c’è) ma se hai bisogno del tuo dottore nelle frazioni più isolate? Capiamoci: di medici nel nostro paese purtroppo ce ne sono meno di quanti ne servirebbero. E se la domanda è maggiore dell’offerta, è chiaro che si scatena la competizione tra territori. A Montedivalli, ad esempio, la nuova dottoressa non deve pagare l’affitto per la sede dell’ambulatorio. In più abita in Lunigiana, quindi è abituata a muoversi in macchina. Ma chi vive sulla costa fa due conti e vede che gli conviene restare vicino casa, in città. Raggiunto al telefono, Riccardo Varese, direttore della Società della salute, ammette che il problema è reale ma si sforza, con qualche diffcoltà, di essere ottimista: "E’ un problema comune a tutta l’Italia. Qui dobbiamo ringraziare quei medici di famiglia che hanno accettato di alzare il numero degli assistiti da 1.500 a 1.800. Non sono pochi. Io sono comunque ottimista anche se adesso c’è il problema della guardia medica. La Regione Toscana vuol fare ulteriori tagli". Antonella Tomei, direttore del dipartimento Asl che si occupa dei medici di famiglia, descrive una situazione dove c’è poco da essere allegri: "Per aver medici di famiglia come Asl abbiamo tre tentativi: i primi due sono andati quasi a vuoto, ovvero c’è stata una sola adesione. Adesso rimane il terzo: si chiamano i corsisti, ovvero coloro che stanno frequentando i corsi per diventare medici di famiglia. E’ qui che speriamo di attingere i medici che servono. Ma il problema non riguarda solo la Lunigiana bensì più o meno tutto il territorio dell’Asl". Cambio generazionale in vista, quindi, per i medici di famiglia? Sì. Magari qualcuno storgerà il naso ma è la sola possibilità, a quanto pare.