Marmo modello spagnolo: «Le innovazioni di Macael: tutto da imparare»

Lo studio riportato da Andrea Balestri di Confindustria

Cave di Marmo

Cave di Marmo

Carrara, 15 marzo 2018 - Un minuscolo paese sulla costa spagnola, produce nemmeno un terzo del nostro marmo, ma ci dà lezioni su come sviluppare e tutelare le risorse e soprattutto fare in modo che i benefici siano per tutti. Così il caso di Macael, la cittadina andalusa ricca di cave, fa scuola anche nella capitale mondiale del marmo che, forse accecata dall’autoreferenzialità e dai titoli, fa sì che si allunghi poco il naso oltre i nostri confini. Ci ha pensato il dirigente di Confindustria, Andrea Balestri che in un dettagliato dossier di una dozzina di pagine invita il territorio tutto a individuare strategie più competitive per fare sì che il marmo sia davvero una ricchezza per tutto il comprensorio. «Macael – spiega Balestri – è una realtà particolare: piccola e meno importante di noi ha una scuola del marmo, un marchio proprio, un centro studi, un polo tecnologico che la pone all’avanguardia nell’utilizzo della pietra e dei suoi derivati. E’ il momento che le nostre aziende escano dal perimetro provinciale e guardino oltre. Tutti abbiamo da imparare».

La cosa curiosa è che il modello Macael per la prima volta mette insieme industriali e sindacati, tanto che alla materia si è appassionato anche Roberto Venturini della Fillea Cgil, il quale ha invitato  l’amministrazione a un sopralluogo in Spagna per vedere il fenomeno iberico da vicino. «Pensate che nella piazza centrale – racconta Venturini – sembra di essere a Miseglia: c’è un grande mortaio in marmo. Hanno fatto quello che avremmno dovuto fare noi: sfruttare al meglio le nostre risorse. Hanno persino un centro che studia la sicurezza e la prevenzione sui luoghi di lavoro e nelle cave. Hanno sperimentato l’uso del carbonato di calcio con la grafite e hanno aperto una società di cui è socio uno dei nostri colossi dei granulati. Insomma sono stati capaci di capitalizzare le proprie risorse, cosa che noi non riusciamo a fare».