
Le ragazze del liceo Fermi lasciano le scarpe davanti alla scuola con i nomi delle donne vittime di violenza e una frase simbolica
L’impegno delle scuole sul fronte della parità di genere è già in atto anche se molto resta da fare. Al Liceo scientifico Fermi di Massa, in occasione della recente Giornata contro la violenza sulle donne, i ragazzi di 5ªG hanno realizzato un’installazione con lo scopo di sensibilizzare e non dimenticare i soprusi che ogni giorno le donne subiscono. Tutto è nato grazie all’iniziativa proposta dalla professoressa di filosofia e storia a cui gli studenti hanno aderito con entusiasmo. Camminando davanti alla scuola i passanti hanno potuto notare diverse paia di scarpe lasciate nel cortile dell’istituto. A ciascuna scarpa è stato associato, con un nastrino rosso, un biglietto sul quale sono stati riportati il nome di una donna vittima di violenza accompagnato da una breve didascalia contenente la sua storia o frasi scelte e scritte dalle studentesse che hanno espresso ciò che le ha colpite maggiormente di queste tragiche vicende. Ogni studentessa ha condiviso a voce alta la propria riflessione. E i ragazzi hanno espresso il loro contributo esibendo orgogliosamente un vezzoso fiocchetto rosso. .
Queste le didascalie e le citazioni riportate dai ragazzi, frutto di riflessioni condivise con alcuni studenti della classe 5^ C. “Il coraggio di dire no” Franca Viola; “La forza del mio pensiero ti spaventa e tu la sfuggi ricorrendo alla violenta brutalità”. Ipazia; “Un bambino, un insegnante, una penna e un libro possono cambiare il mondo”. Malala Yousafzai; “La sola aria che respiro mi rende felice”. Elisa Claps; “La sua vita si spegneva strangolata da chi avrebbe dovuto amarla”. Sarah Scazzi; “Preferisco registrarmi da viva, prima che diventi l’ennesimo caso di femminicidio”. Chiara Balistreri; “La vita di una donna spezzata per gelosia ed egoismo proprio nella nostra città a pochi passi da noi”. Cristina Biagi; “Madre di tre figli che ancora attendono il suo ritorno”. Ester Palmieri; “Un processo impregnato da umiliazioni, sofferenze e delusioni”. Artemisia Gentileschi; “Non una donna di meno, non una morta di più”. Susana Chávez Castillo; “Caso Olivo: nessuna giustizia”. Ernestina Beccaro; “Io non sono proprietà di nessuno, nessuno può costringermi ad amare una persona che non rispetto, l’onore lo perde chi fa certe cose, non chi le subisce”. Franca Viola.