
Un popolo fiero. Combattivo. Una comunità di pastori e guerrieri che abitava le terre fra l’alta Toscana e la Liguria meridionale, capace di tenere testa, almeno in quanto a resistenza, persino al potente esercito romano. Stiamo parlando dei liguri-apuani: una antica popolazione che si è sviluppata anche nella nostra provincia in epoca preromana e di cui si sa ancora molto poco. Ad accendere le luci su questa storia certamente affascinante ma ancora da svelare e da raccontare ci prova un giovane regista versiliese, Diego Bonuccelli, che ha deciso di realizzare un cortometraggio sui liguri-apuani: 15 minuti, una sessantina di comparse oltre a una decina di attori ‘protagonisti’, che affrontano gli ultimi anni di questa comunità, dopo la conquista da parte dei Romani e la deportazione di gran parte della popolazione nel Sannio. Le riprese sono finite a settembre e siamo già nella fase di produzione. Il trailer dovrebbe essere pronto entro dicembre.
"Il progetto – spiega Bonuccelli – nasce da un’esigenza di raccontare per video una storia poco conosciuta e su cui ad oggi non esiste nessun film o cortometraggio. È un cortometraggio di fiction di 15 minuti (la speranza in futuro se supportato sarebbe di farne un film) che descrive un episodio avvenuto decenni dopo la deportazione nel Sannio. Ho approfondito per oltre un anno con l’aiuto di storici quel poco che si conosce e senza nessuna presunzione di volerne fare una puntuale ricostruzione storica ho raccontato una piccola vicenda di finzione di due pastori che partecipano ad uno scontro con dei soldati romani. Ho cercato in quindici minuti di inserire quelle che sono le icone di questa popolazione con l’obiettivo primario di aiutare chi cerca da lungo tempo di studiarne la storia. Abbiamo girato in luoghi delle Alpi apuane cercando spazi intatti sotto il profilo ambientale".
Un progetto ambizioso perché raccontare una popolazione di cui si sa così poco e che ha lasciato pochissime tracce della sua esistenza non è facile. Ci sono le Statue Stele, il simbolico ‘pennato’, altri piccoli ritrovamenti sparsi qua e là e ben poco altro su cui fare affidamento per una ricostruzione dettagliata degli usi e costumi dei liguri-apuani. Ma è un primo passo che potrebbe aprire la strada ad altre ricerche e a nuove produzioni in futuro.
FraSco