Si è trattato di una vera e propria deportazione di massa, concetto che richiama moderne storie e tragedie collettive, è la deportazione nel Sannio.
Come testimoniato dallo storico Tito Livio, tra il 180 ed il 181 a.C, il Senato romano
attuò una vera e propria deportazione di massa
delle popolazioni in riferimento al territorio apuo-versiliese. Il trasferimento di 47.000 prigionieri liguri-apuani avvenne in due fasi: la prima via terra, mentre la seconda via mare con spostamento nel Sannio, oggi provincia di Benevento.
Nel 2020, i risultati dell’analisi del DNA, estratto dal sangue prelevato da un campione di abitanti di Vezzano, hanno confermato la parentela tra i due popoli: si tratta di una lampante prova biologica che le due popolazioni si unirono e mescolarono i rispettivi patrimoni genetici di cui, ancora oggi, si conservano delle tracce.