La riforma dell’emergenza-urgenza: "Urgente il confronto con i sindaci"

Il presidente della Sds Varese tuona: "Le scelte sulla salute non possono essere calate dall’alto"

La riforma dell’emergenza-urgenza: "Urgente il confronto con i sindaci"

La riforma dell’emergenza-urgenza: "Urgente il confronto con i sindaci"

"La riforma dell’emergenza urgenza non pò essere accettata senza un confronto con i sindaci del territorio". Riccardo Varese, presidente della Società della salute, entra a gamba tesa sulle scelte aziendali in ordine alla riforma dell’emergenza urgenza e sulla riforma della continuità assistenziale.

"L’azienda Usl nord ovest Toscana - afferma Varese - nel mese di luglio, ci aveva assicurato che la riforma dell’emergenza e urgenza che riduce la presenza dei medici sull’ambulanza di Aulla, utilizzata da tutti i cittadini della Lunigiana, prima di essere operativa sarebbe stata approvata dal comitato aziendale. Scopriamo invece che è diventata operativa senza alcun passaggio formale". I sindaci, con la presidenza della Sds, scendono in campo perché gli accordi non erano questi. Varese ribadisce con forza che non si può depauperare i territorio, non si può giocare con la sicurezza dei cittadini.

"Il territorio della Lunigiana - aggiunge - è diverso da altri territori, anche limitrofi, le distanze dagli ospedali sono importanti e i cittadini hanno bisogno del trasporto sanitario in sicurezza. Le scelte non possono essere calate dell’alto, senza un confronto serio con i sindaci e con le associazioni della Lunigiana. Siamo aperti al confronto e vogliamo condividere le scelte. E’ però inaccettabile che venga tolta un’ambulanza con medico a bordo per 12 ore al giorno, lasciando una sola ambulanza per 24 ore. In Lunigiana pare che non ci si possa sentire male contemporaneamente".

Il presidente Riccardo Varese inoltre ribadisce che la riforma della continuità assistenziale, che vede la riduzione degli orari di apertura delle sedi di Zeri e di Aulla, non può proprio essere accettata.

"Non si può neppure accettare - evidenzia - la presenza di guardie mediche esistenti solo sulla carta, come quella di Montedivalli, dove vivono oltre mille persone, in maggior parte anziane. Se non ci sono medici chiediamo alla Asl e alla Regione Toscana di promuovere incentivi economici, come si è fatto in altre zone. Per andare a Zeri, da Villafranca, sede della guardia medica, occorrono dai 50 ai 60 minuti. Troppi in caso di emergenza. La Lunigiana ha bisogno di essere ascoltata, aspettiamo che la Regione e la Asl vengano per ascoltarci, così potremo evidenziare le nostre difficoltà. Siamo disponibili al confronto ma non accettiamo imposizioni dall’alto".

Monica Leoncini