La Regione premia Udo Surer. Una vita consacrata alla pace

Ieri la cerimonia a Firenze con l’assessore Nardini e il sindaco di Fivizzano Giannetti

La Regione premia Udo Surer. Una vita consacrata alla pace

La Regione premia Udo Surer. Una vita consacrata alla pace

La Regione ha conferito una targa in vetro a Udo Surer, riconoscimento dell’opera di pacificazione e amicizia che da anni svolge verso superstiti e familiari delle vittime delle stragi nazifasciste. Ieri la consegna da parte dal presidente della Regione e dall’assessora regionale alla Cultura della Memoria. Con loro erano presenti il sindaco di Cascina, il sindaco di Fivizzano e il presidente Anpi provinciale di Pisa.

Quello di Udo Surer, nato Maier, avvocato di Lindau, Baviera, è un meritevole percorso di riconciliazione con un passato terribile, ignobile, che ha investito la sua famiglia e la cui scoperta lo indotto a rinnegare il padre, cambiare cognome e iniziare una nuova vita incentrata sui valori di pace e fratellanza tra i popoli. Un percorso teso a costruire un ponte con i discendenti di coloro che furono trucidati dalle Ss e dal cosiddetto Battaglione della Morte, del quale fece parte anche suo padre, Josef Maier: fu tra gli autori delle stragi di San Terenzo Monti e Vinca di Fivizzano nell’estate del 1944. Il presidente della Regione ha sottolineato come, dopo aver scoperto il vero passato di suo padre, Udo Surer abbia avuto il coraggio e la determinazione di volere incontrare i familiari e i superstiti delle stragi intraprendendo un percorso di riabilitazione. Ha evidenziato come l’azione di questo avvocato bavarese sia sempre stata e sia tutt’ora condotta all’insegna dell’umiltà e del profondo rispetto per le vittime. Per l’assessora regionale alla Cultura della Memoria è motivo di orgoglio accogliere in Toscana Udo Surer dandogli una targa con il simbolo della Regione, il Pegaso alato che fu del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale, un simbolo denso di significato. E’ il modo migliore di trascorrere la vigilia del 25 aprile - ha sottolineato Alessandra Nardini - Consegnare questo Pegaso significa ribadire che affondiamo le radici nei valori di antifascismo e Resistenza. L’assessora, ripercorrendo le tappe delle scelte di Udo Surer, ha sottolineato la determinazione di questo uomo che porta avanti un’azione preziosa di salvaguardia e diffusione della Memoria. La storia inizia nel 1992: Josef Maier morì e Udo e i suoi congiunti incontrarono i cinque figli che il padre aveva avuto da un precedente matrimonio. Iniziarono a emergere particolari inediti e terribili: Josef Maier aveva aderito con convinzione al Reich e al nazismo. Udo nel 2004 scoprì che il padre aveva fatto parte del tristemente famoso 16esimo plotone della divisione Reichsführer, meglio noto come Battaglione della Morte, comandato dal generale Walter Reder, che nell’agosto 1944 trucidò oltre 400 civili in Lunigiana. Joseph Maier non aveva mai fatto parola dei suoi trascorsi ma le ricerche ne confermarono le responsabilità. Così Udo decise di cambiare cognome e intraprendere una sorta di pellegrinaggio catartico per ricucire le ferite inferte a popolazioni innocenti dalla Germania nazista. Surer è stato insignito di diverse onorificenze, è cittadino onorario di Fivizzano.