La capitale del Barocco apre alle visite palazzi, ville e giardini

La capitale del Barocco  apre alle visite  palazzi, ville e giardini

La capitale del Barocco apre alle visite palazzi, ville e giardini

Pontremoli celebra oggi i suoi tesori con una giornata di apertura straordinaria di chiese e palazzi settecenteschi del centro storico, scrigno di capolavori artistici realizzati tra la fine del XVII e la metà del XVIII secolo. Dietro i numerosi portoni che si affacciano sulla strada principale si nascondono soffitti affrescati, quadrature, dipinti e sculture che saranno svelati al pubblico. Sarà possibile dunque visitare cinque luoghi con un unico biglietto preacquistabile contattando Sigeric: Giardino di Palazzo Negri Dosi,Oratorio di Nostra Donna, Palazzo Dosi, Palazzo Pavesi, Teatro della Rosa.

Torna in primo piano il Teatro della Rosa, rimasto chiuso in questi ultimi anni a causa dei lavori per la certificazione antincendio. Sorse nel 1739 su iniziativa di 16 famiglie nobili pontremolese: 33 i palchetti originari, diventati 48 con un ampliamento che aveva cancellato il loggione, riapparso con un altro restauro nel dopoguerra. Il Comune negli anni 90 lo acquistò per circa 900 milioni di lire e investì 3 miliardi per il restauro.

Poi il giardino di Palazzo Negri, affrescato da Alessandro Gherardini con soggetti biblici e da Nicolò Contestabili, che presenta una suddivisione geometrica degli spazi mediante filari di siepi, sculture vegetali di varia forma ottenute con la potatura di cespugli sempreverdi, accostati ad elementi architettonici come fontane e statue. Quindi l’Oratorio di Nostra Donna costruito nel 1732 sui resti di un precedente edificio: uno dei massimi esempi di architettura rococò progettata da Giovan Battista Natali. Poi i due palazzi Pavesi e Dosi. Le aperture saranno continuative e garantite per tutto il giorno. Sarà aperta e visitabile anche Villa Dosi Delfini, capolavoro del Barocco pontremolese, a poche centinaia di metri dal centro storico. La visita è solo su prenotazione. Visita libera invece al Duomo di Santa Maria Assunta, alle chiese di S.Geminiano e S.Francesco.

Natalino Benacci