In sala operatoria e sul palco la band si esibisce con 'il cuore'

A Massa Cardiochirurghi e due tecnici dell’Opa musicisti per passione

 Da sinistra Carlucci, Valentini, Bianchi e Margarian

Da sinistra Carlucci, Valentini, Bianchi e Margarian

Massa, 12 agosto 2018 - Sul palco cantano e suonano e lo fanno per beneficenza, in sala operatoria salvano la vita delle persone. Sul palco sono una band che si esibisce con un repertorio rock, in sala operatoria, all’Ospedale pediatrico del cuore, sulla Aurelia, sono una equipe di professionisti che ha nelle loro mani il cuore dei pazienti, adulti e bambini. Si chiamano Giacomo Bianchi, fiorentino cardiochirurgo, Rafik Margarian, nazionalità armena cardiochirurgo, Michele Carlucci tecnico di circolazione extracorporea, originario di Atella, in Basilicata e Valerio Valentini, massese tecnico anestesista. Cosa hanno in comune: sono giovani, nessuno ha compiuto 40 anni, sono appassionati della loro professione, hanno alle spalle un curriculum eccellente e cosa condividono a tutti loro piace la musica.

E così hanno formato una band che è anche un progetto musicale che si chiama Opaque, che si esibisce in nome della solidarietà. Rafik Margarian, ha alle spalle una esperienza di cardiochirugia pediatrica in Russia e che all’Opa opera pazienti adulti, suona la chitarra, il suo collega Giacomo Bianchi, cardiochirurgo, suona il basso, Michele Carlucci suona la batteria e Valerio Valentini è la voce del gruppo e la seconda chitarra. Insomma un vero e proprio gruppo musicale che si esibisce per solidarietà e che ha fatto della musica un asso nella manica in più anche in sala operatoria dove la sincronia ed il capire come di è necessario procedere nei tempi giusti rappresentano aspetti importanti e determinanti: mai una nota fuoriposto sul palco, mai una disattenzione in sala operatoria.

«Siamo amici, colleghi che condividono la passione per la musica», si descrivono con queste parole semplici, senza la superbia di chi in sala operatoria ha letteralmente il cuore dei pazienti nelle mani. Giacomo Bianchi racconta un aneddoto: «Qualche volta è successo che una persona che ho operato ha assistito ad uno dei nostri concerti e mi ha riconosciuto». La band si esibisce in occasioni di beneficenza e fa un paio di concerti per ogni stagione, ma si ritrova frequentemente per provare e per stare insieme, del resto sono musicisti e la voglia di fare musica per loro è analoga alla professionalità e alla passione con la quale svolgono la loro professione. Storie diverse, esperienze diverse, un unico denominatore: dedicarsi agli altri, con passione, professionalità a suon di musica...