In Lunigiana i turisti cercano i castelli che ospitano... fantasmi

Anche quest’anno molti stranieri si sono trasformati in veri “ghostbusters“ ispirandosi anche ad antiche leggende popolari

Migration

di Natalino Benacci

Turisti sempre più appassionati dal mistero dei castelli . Affamati di curiosità e alla ricerca del brivido gli stranieri che arrivano in Lunigiana si trasformano spesso in veri e propri ghost-buster per risolvere, nella libertà della vacanza, il giallo nascosto dentro le antiche storie di magia e di paura. In tanti durante l’estate hanno girato per i vicoli del castello di Pontremoli alla ricerca del "lupo mannaro",il protagonista di una leggenda ancora pienamente viva anche grazie alla letteratura locale che ha contribuito a salvarla. Secondo il racconto popolare il licantropo terrorizzerebbe ancor oggi le notti degli abitanti del Piagnaro. Chi lo incontra, se vuole salvarsi non lo deve guardare e se riesce a salire tre scalini può considerarsi fuori pericolo. Si racconta anche che per guarire colui che è affetto da licantropia occorre forargli una mano con una lesina da calzolaio. Ma tra i fantasmi in azione nelle storie raccolte un po’ in tutti i paesi della Lunigiana, il più famoso di tutti è quello della giovane marchesa Malaspina di Fosdinovo. Un’apparizione che, periodicamente, smuove troupe televisive alla ricerca di scoop. La storia narra che la giovane si era innamorata di uno stalliere, fatto riprovevole per i genitori. Allora il padre per far espiare la figlia decide di isolarla imprigionandola in una stanza del castello priva di porte e di finestre con un cane ed un cinghiale. Dopo qualche anno di stenti la marchesina muore. Ma nelle notti di luna piena lo spirito della fanciulla vaga per il castello con una veste bianca e i capelli lunghissimi sciolti sulle spalle. Alla ricerca del "divino poeta" si scatenano i curiosi a Mulazzo dove sorge la Torre di Dante. Si dice che lo spirito del "ghibellin fuggiasco" si aggiri gemendo per il castello dove fu ospite nel 1306 esule da Firenze. In un racconto, che è diffuso a Iera nel territorio del comune di Bagnone, si narra di un marchese Malaspina che costringeva a ballare nude sino all’alba le giovani più belle del contado e uccideva i genitori che volevano salvarle in una macabra fossa piena di scheletri. Ogni tanto presso la cappella di san Biagio, la tradizione vuole che si sentano nelle notti d’inverno i lamenti dei sacrificati. La presenza del "maligno" a volte è testimoniata anche dalle indicazioni geografiche.

Ancora oggi esiste vicino a Equi Terme la "buca del diavolo", una grotta scavata all’interno di una montagna che tutti hanno sempre evitato dove si diceva vigilasse di guardia un demonio. Nel castello di Bastia a Licciana Nardi gli abitanti affermano che nelle notti estive appare il fantasma di Annetta Malaspina, dama bellissima, cortigiana a Parma e Parigi nel secolo XVIII dove fu amica di Luigi XV e rivale di madame de Pompadour. A Pozzo si lamenta ancora nelle ore notturne tra i resti del suo antico castello il marchese Ottavio Malaspina, che 4 secoli fa si uccise per non cadere nella tentazione del diavolo che gli chiedeva di ammazzare la moglie. E la lista potrebbe ancora allungarsi.