DANIELE ROSI
Cronaca

I nostri soldi: i conti del Comune. Via libera al bilancio di palazzo

A fronte di 71 milioni di spese, l’esercizio si chiude con un risultato positivo di 15 milioni di euro

I nostri soldi: i conti del Comune. Via libera al bilancio di palazzo

I nostri soldi: i conti del Comune. Via libera al bilancio di palazzo

Il consiglio comunale vota a maggioranza il rendiconto contabile 2023. Il documento, illustrato dall’assessore al Bilancio Mario Lattanzi che riassume l’andamento della gestione finanziaria, economica e patrimoniale del Comune, ha avuto il via libera con 15 voti favorevoli e 6 contrari. L’esercizio si chiude con un risultato positivo per oltre 15 milioni di euro e un risultato di amministrazione al 31 dicembre 2023 di 71 milioni, con un aumento di oltre 5 milioni rispetto al 2022.

Dall’insediamento dell’amministrazione Arrighi il disavanzo del Comune si è dimezzato, passando da 8 milioni ai 4 attuali. "Un dato sicuramente positivo – ha spiegato Lattanzi – dovuto alla politica di stabilizzazione delle entrate che l’amministrazione sta perseguendo". Altro dato positivo arriva dalla cassa, che al 31 dicembre 2023 ammonta a circa 57 milioni di euro, con un aumento di 3 milioni rispetto all’esercizio precedente, mentre il fondo crediti ammonta a 33 milioni di euro. Per quanto riguarda le entrate correnti, queste sono di 107 milioni con un aumento di 6 milioni rispetto al 2022. Di questi 107 milioni le entrate tributarie e contributive sono per 44.5, altri 8 milioni di trasferimenti correnti e 34 milioni dalle entrate extra tributarie, tra cui quelle derivate dal marmo, con una diminuzione di un paio di milioni rispetto al 2022. Nel capitolo delle spese, la spesa corrente segna 71 milioni, la spesa in conto capitale a 7 milioni, mentre la spesa per il personale si attesta a 13.5 milioni. Sempre molto alto il dato sull’indebitamento, al 31 dicembre 2023 a poco meno di 122 milioni di euro, che si traduce in un debito di 2000 euro per ogni abitante. Il marmo ha poi rappresentato un capitolo a parte nell’illustrazione dell’assessore Lattanzi, in cui è stato ricordato che le entrate del lapideo, da sole, rappresentano circa un terzo di quelle complessive del Comune. I proventi del lapideo nel 2023 ammontano a 23.5 milioni, di cui 4 come canone concessorio, 14 a titolo di contributo di estrazione sui materiali da taglio e 5 milioni come contributo di estrazione sui derivati.

La destinazione dei proventi derivanti dal contributo di estrazione 2023 è stata così suddivisi: un milione di euro per adempimenti gestionali all’attività estrattiva, un milione alla Regione, un milione all’Asl per attività soccorso cave, 2 milioni per interventi infrastrutturali, poco meno di 11 milioni come oneri di ammortamento mutui per interventi infrastrutturali, un milione per gestione strada marmi e infine un altro milione per manutenzione verde pubblico e arredo urbano. Spazio infine per il tanto chiacchierato ‘tesoretto’, o extragettito, che recentemente era salito agli onori della cronaca e su cui Lattanzi ha voluto fare chiarezza. "Questa amministrazione non ha mai rivendicato alcun merito su queste somme – ha sottolineato – che sono state riconosciute dal Consiglio di Stato all’esito del contenzioso instaurato dalle imprese del lapideo. Si fa riferimento alle richieste avanzate con le tariffe fissate dal settore marmo per il quadriennio 2012-2015; tariffe proposte ed approvate dalla Giunta Zubbani nella quale sedevano come assessori i qui presenti Andrea Vannucci e Massimiliano Bernardi. Rivendichiamo solo la gestione delle attività connesse al recupero delle somme". Somme riconosciute, a seguito della sentenza, che ammontano a 11.5 milioni di euro.