I lavori a monte del Carrione mettono nei guai 8 persone Davanti al giudice il lotto 10

Ingegneri, costruttori e tecnici sotto esame per il cantiere aperto nei pressi dell’Aurelia

MARINA DI

Mezzi sequestrati all’ex società Porto di Carrara per una questione legata alla concessione. Sfilata di testimoni ieri in tribunale al processo che vede imputati gli ex vertici della ex Autorità portuale e l’ex concole dello scalo. L’inchiesta della procura sfociò il 26 agosto 2016 nel sequestro di tutti i mezzi meccanici della Porto di Carrara Bogazzi. L’indagine, condotta dalla Capitaneria contestò alla società l’occupazione abusiva di suolo pubblico e l’abuso d’ufficio ai vertici della ex Autorità portuale di Marina di Carrara. Finirono indagati il presidente Francesco Messineo e il segretario generale Nicola Del Nobile e il console del porto Vittorio Maggiani nella sua qualità di consigliere della Porto spa e responsabile della gestione delle macchine. Secondo la procura la Porto spa avrebbe dovuto essere in possesso della concessione demaniale (canone di 500mila euro l’anno) mentre in realtà avrebbe operato solo con una autorizzazione (canone ridotto a 15mila euro) che le permetterebbe solo le operazioni di sbarco e imbarco. In pratica i mezzi meccanici dovevano essere rimossi dopo l’orario di lavoro e posizionati altrove. Un’operazione di fatto impossibile perché le nove maxi gru a ponente non potevano certo essere spostate a levante dove la Porto aveva la concessione della banchina Fiorillo e del piazzale Città di Massa.

guido baccicalupi