Grazie alle donne i cacciatori sono in aumento

Nella provincia apuana i seguaci di Diana sono circa 3.500

Una giovane seguace di Diana con due suoi colleghi maschi

Una giovane seguace di Diana con due suoi colleghi maschi

Massa, 1 settembre 2018 - DOPPIETTE puntate, oggi e domani, dalle 6 alle 19, anche nella nostra provincia. La Regione ha stabilito due giornate di preapertura della stagione venatoria. Ma dei circa 3.500 cacciatori presenti tra la Costa e la Lunigiana, oggi e domani saranno un centinaio (più o meno) quelli che spareranno. Perchè le doppiette potranno far fuoco solo sulla selvaggina migratoria, ovvero tortore, colombacci, merli, corvidi, storni, gazze, ghiandaie e cornacchie (quella grigia). A proposito. Lo storno è protetto dall’Unione Europea. Oggi e domani sarà possibile abbatterne 20 al giorno ma sparando all’interno di vigneti, uliveti o frutteti. Al massimo puoi essere distante da queste piante un centinaio di metri, non di più. Questi giorni di caccia allo storno serviranno per salvare la vendemmia e la raccolta delle olive. Non per altro. Passiamo alla sorpresa. Dopo anni di calo, quest’anno il numero dei cacciatori è aumentato. Di poco ma c’è stata una piccola inversione di tendenza. A farsi avanti sono soprattutto le donne.

««Quest’anno abbiamo avuto diverse nuove iscrizioni – spiega Fabrizio Bastreri, dirigente di Federcaccia – e abbiamo notato l’aumento delle ragazze. In genere sono figli e figlie di cacciatori. Ma diciamo che su 3.500 tesserati, quest’anno le donne saranno un centinaio. Mai state così tante».

E i cinghiali? Per la caccia a questo flagello delle coltivazioni bisognerà attendere. Ma ormai è la preda più ambita. Ed è anche la più facile da trovare, in quanto ormai i cinghiali sono persino nel parco di Villa Massoni (chi scrive ne ha fotografato uno). E così in provincia abbiamo circa 40 squadre formate da un minimo di 30 cacciatori per squadra. «E’ anche l’unico modo per essere quasi certi di portare a casa un chilo o due di carne – aggiunge Bastreri – Se vai a tordi un chilo di carne non lo fai mai». I cinghiali non sono gli unici animali di grosse dimensioni in giro nei nostri boschi. Anche i caprioli sono diventati un flagello per i campi. Tanto che ci sono 4/500 cacciatori specializzati nelle battute a questi ungulati. Senza dimenticare cervi e mufloni. Ma i mufloni sono pochi e nella zona di Casola. I cervi sono di più, ma in un numero non paragonabile a cinghiali e caprioli.