
Maurizio Bonugli e Floriana Lazzarotti saranno domani a Spazio Alberica
L’amore è più forte dell’odio, la bellezza è più forte dell’orrore, la speranza è più forte della rassegnazione. Così il circolo Arci di Spazio Alberica ha deciso di affidare alla poesia ilmessaggio di pace per Gaza. Domani alle 21 al San Giacomo si terrà il reading di Floriana Lazzarotti e Maurizio Bonugli che proporranno testi su ’Nabka’.
"Si ripercorrerà – spiegano gli organizzatori – il dramma del 1948, la pulizia etnica della Palestina, quando le forze sioniste espulsero centinaia di migliaia di palestinesi e distrussero centinaia di villaggi per fondare lo Stato di Israele. Oggi quell’offesa continua a Gaza, nella violenza e nella disumanità più cieche. Per i palestinesi di Gaza, 77 anni dopo, è ancora il Sumud a infondere dignità e speranza. Sumud è una parola araba difficile da tradurre. Vuol dire fermezza o perseveranza, ma anche resilienza o resistenza. Eppure, sebbene abbia a che fare con l’azione, non riguarda apertamente la reazione militare. Oggi a Gaza, si nasconde nella vita devastata di tutti i giorni, fa capolino tra le macerie, i gazawi custodiscono al suo interno la propria umanità. Come se avessero imparato lalezione gramsciana del: “Mi sono convinto che anche quando tutto è o pare perduto, bisogna rimettersi tranquillamente all’opera, ricominciando dall’inizio…”. Perché alla fine sarà l’amore ad imporsi con i suoi linguaggi e la sua forza. Anche grazie al potere trasformativo della poesia e della bellezza".
L’arte, in questo contesto, diventa uno strumento potente per la resistenza nonviolenta e per costruire ponti di solidarietà e dialogo. La poesia e la bellezza possono servire a denunciare l’oppressione e a promuovere la convivenza pacifica, sognando una Nakba che si rovescia nel suo contrario e diventa riscatto e libertà e non solo per i palestinesi, ma per tutte i popoli oppressi, trasformando il dolore in forza per un futuro di pace e giustizia.
"La nostra Nakba – dice Bonugli – a differenza di quella che sta martoriando il popolo palestinese è una Nakba di riscatto, un sogno di libertà". La poesia, con la sua capacità di toccare le corde più profonde dell’anima, è l’arma più potente per combattere l’indifferenza e la violenza. "Il nostro recital –prosegue Floriana – vuol essere una carezza, un raggio di sole in queste giornate buie per sovvertire l’esistente creando un ponte di resistenza e di lotta ma anche di rinascita e di amore tra noi e le persone che soffrono l’ingiustizia e la guerra".