Fosso Poveromo: "Il Consorzio liberi la foce"

Le parole del presidente del Consorzio di Bonifica Toscana Nord, Ismaele Ridolfi, sulla necessità di ridare spazi ai corsi d’acqua...

Fosso Poveromo: "Il Consorzio liberi la foce"

Fosso Poveromo: "Il Consorzio liberi la foce"

Le parole del presidente del Consorzio di Bonifica Toscana Nord, Ismaele Ridolfi, sulla necessità di ridare spazi ai corsi d’acqua alimentano le critiche del Comitato della Biodiversità, formato da Italia Nostra, Legambiente, associazione l’Assiolo e Amici di Ronchi-Poveromo, che lo invitano a "far seguire i fatti alle parole". Il tema è quello del fosso Poveromo e del progetto dell’idrovora da oltre 3 milioni di euro portato avanti dallo stesso Consorzio su proposta della Regione Toscana, prima prevista alla foce poi ‘spostato’ a monte del viale interno.

"Vogliamo invece insistere sulla sua richiesta di ‘rileggere e ridefinire gli strumenti urbanistici per ridurre a zero il consumo di suolo, naturalizzare i corsi d’acqua, togliere tubi, tombature e ogni altro ostacolo al deflusso, allargare i ponti e gli argini’ – continua il Comitato riportando le parole di Ridolfi –. E’ quello che abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere noi sul fosso Poveromo, dove anche il Comune di Massa ha respinto il progetto della megaidrovora con artificializzazione delle sponde senza che si intervenga sul reticolo idraulico minore. Dispiace molto che il Consorzio per due anni non abbia tenuto in alcuna considerazione le nostre proposte alternative e ancora adesso non risponda alla nostra richiesta di incontrare i nuovi progettisti per dare loro utili informazioni. Non è certo questo il modo migliore per ascoltare le richieste del territorio".

Nella lettera inviata a Ridolfi, le associazioni puntano il dito contro quelle opere che ‘strozzano’ il corso d’acqua. "Occorre lasciare spazio al mare ricreando la zona umida esistente alla foce fino agli anni ‘70, occorre lasciare esondare il fosso nel bosco a sinistra, proprio là dove si voleva piazzare la megaidrovora, occorre eliminare i restringimenti e le tombature, occorre ripristinare il reticolo idraulico. – conclude il comitato –. Occorre fare seguire i buoni fatti alle buone parole".